di Ansa

“Oggi in tutta Italia ci
interroghiamo su Giulia. Sento dentro di me un dolore profondo.
Un dolore di padre e di fratello. Perché Giulia è per ognuno di
noi oggi figlia e sorella. Sento lo strazio di questo omicidio
crudele, che ha ferito a morte i familiari e gli amici”. Lo
scrive l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice in un messaggio
per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
istituita dall’Onu.
“Avverto lo sgomento dei genitori di chi ha ucciso e spero
per lui un processo di intima consapevolezza del male terribile
che ha compiuto, ergendosi a padrone della vita di una giovane
donna di cui ha stroncato i sogni e oscurato il sole – continua
Lorefice – fino a ieri, proprio nella nostra Palermo, con
altrettanto sgomento ci interrogavamo su ‘Asia’, stuprata al
Foro Italico come una preda. Cito Giulia e Asia insieme a tutte
le altre donne, vittime delle quali non ricordiamo il nome, così
come non sappiamo e forse non teniamo nel cuore il nome delle
centinaia di donne oltraggiate dallo stupro, delle migliaia che
ogni giorno sono vittime di violenza e maltrattamenti in
famiglia, sul lavoro, nei loro tragitti quotidiani, nelle
relazioni affettive”.
“Non si tratta di accompagnare i figli maschi – scrive ancora
il vescovo – ma di accompagnarci tutti assieme verso un modo
diverso di vivere le differenze, ritrovando la forza dell’essere
comunità, del non rimanere isolati e privi di autentico
confronto”.
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