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I nipotini del carabiniere pozzallese Salvatore Scala salutano lo zio eroe

Ricordato il sacrificio del militare 21enne, che ha dato la sua vita per quella altrui

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 Pozzallo - I carabinieri del Comando provinciale di Siracusa hanno commemorato ieri la ricorrenza del 76° anniversario della tragica scomparsa del carabiniere Salvatore Scala che, sebbene originario di Pozzallo dove nacque il 5 aprile 1925, riposa al cimitero del capoluogo aretuseo. L’Eroe giovanissimo si arruolò nell’Arma e il 14 luglio 1946 a Monreale morì compiendo un atto di valore per il quale nel 2009 fu insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile alla memoria.

“Con eccezionale coraggio e convinta abnegazione, mentre viaggiava a bordo di un autocarro unitamente a un commilitone e a 3 civili, avvistati due banditi armati nascosti nella vegetazione circostante, non esitava ad ingaggiare un conflitto a fuoco con i malviventi: colpito da una raffica d’arma automatica, cadeva esanime al suolo. Nobile esempio di non comune senso del dovere e di elette virtù civiche, spinti fino all’estremo sacrificio” recita la motivazione dell'alto riconoscimento.

Nella tomba del 21enne pozzallese, due militari in Grande Uniforme Speciale hanno deposto una corona di fiori mentre un trombettiere, con le note del silenzio, ha reso gli onori al caduto. Oltre ai vertici delle forze dell'ordine e delle istituzioni locali, alla commemorazione hanno partecipato i nipoti di Scala, che risiedono a Siracusa (nella foto). Il colonnello Gabriele Barecchia, rivolgendosi ai giovanissimi parenti intervenuti, ha paragonato l’atto eroico dello zio a quello di un supereroe che, diversamente dagli eroi dei fumetti, ha però realmente sacrificato la propria vita per salvare quella degli altri.


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