Lla Regione vuole vederci chiaro circa la nomina “non a titolo gratuito” di un dirigente pubblico in quiescenza
di Gabriele Giannone


Ragusa – Non c’è pace per la Iblea Acque Spa, la società che gestirà il servizio idrico integrato dell’Ato 4 di Ragusa. Sono trascorsi appena 5 mesi dalla sua costituzione e la Regione chiede già chiarimenti.
In una nota dell’assessorato regionale alla Funzione Pubblica, inviata ai segretari Generali dei comuni iblei e alla Procura regionale della Corte dei Conti, si richiedono elementi giustificativi a supporto della nomina dell’amministratore unico della Iblea Acque Spa, ponendo un termine per produrre le relative osservazioni.
Il motivo? Secondo fonti dell’assessorato, la Regione vuole vederci chiaro circa la nomina “non a titolo gratuito” di un dirigente pubblico in quiescenza, quale amministratore unico di Iblea acque Spa. L’attuale normativa, infatti, contenuta nel decreto legge sulla spending review, e applicabile alle società partecipate, controllate e vigilate dalla regione, vieterebbe di attribuire incarichi di studio o consulenza a soggetti già lavoratori pubblici o privati collocati in quiescenza, a meno che gli incarichi non siano conferiti a titolo gratuito.
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