Attualità Noto

Il rilancio del Distretto SudEst per migliorare la qualità del Viaggio

Parla Fabio Granata, Assessore alla Cultura della Città di Siracusa e componente il CdA del Distretto Turistico del SudEst

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Noto - Fabio Granata, Assessore alla Cultura della Città di Siracusa e componente il CdA del Distretto Turistico del SudEst, annuncia la nuova fase che si intende aprire. 

“Il Distretto turistico del Sudest ha tenuto il 19 luglio scorso una importante riunione a Noto, nella sede dell’associazione Terre di Vendicari, per perfezionare e deliberare la partecipazione al bando della Legge 77 del 2006 relativa ai Fondi Unesco erogati dal Governo Nazionale, Ministero della Cultura, per il 2024. All’unanimità abbiamo deliberato di proseguire lungo le linee già intraprese e puntare a una maggiore accessibilità fisica e sensoriale dei siti Unesco degli otto Comuni iscritti nella World Heritage List. 
Abbiamo inoltre deciso di programmare otto eventi nelle Città del sito (Catania, Militello Val di Catania, Caltagirone, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa, Modica, Scicli) al fine di promuovere e approfondire una riflessione sulle politiche di identità e consapevolezza culturale da portare avanti nel Val di Noto. Si rilancia quindi una sorta di "manifesto" del SudEst. Dietro questa denominazione, si ribadisce non solo una indicazione geografica bensì una chiara rivendicazione di una visione legata all’indugio e alla bellezza dei luoghi, una visione in un certo senso alternativa a quella del NordEst italiano.

Il SudEst come spazio “ritrovato” per una diversa percezione del tempo attraverso un viaggio basato su sensazioni esperenziali. Un “luogo” dove fermarsi per ritrovarsi. Si rilancia quindi Europa intuizione che, esaltata anche dalla collaborazione con i produttori cinematografici della Palomar con il primo Montalbano televisivo, riuscì a lanciare nell’immaginario collettivo nazionale ed europeo questi luoghi bellissimi, ridisegnandoli come "luoghi del Cuore" ed espressioni di emozioni originali e uniche. Suggestioni fatte riaffiorare dai muretti a secco, dalla intensità dei colori, nei paesaggi incontaminati della costa e dell’entroterra, dalle genti che in essi si muovono con una gestualità antica, in un’atmosfera incantata e lontana eppure conosciuta e intima. Luoghi dell'Anima che in anni non lontani ma fondamentali abbiamo difeso con successo dalle trivelle e dai petrolieri, dal cemento e da tante dinamiche speculative e che ora sono nuovamente centrali nella “evocazione” di una certa Idea della Sicilia, lontana dai caotici rituali del turismo di massa”.


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