Palermo - Ci sono i nomi chi aveva organizzato il maxi giro di false vaccinazioni Covid alla Fiera del Mediterraneo e reclutato i clienti: sono l’assistente di uno studio medico, Francesca Di Cesare; e un medico in pensione, Salvatore Pepe. Entrambi sono ora ai domiciliari per corruzione, peculato e falso. La Digos palermitana ha ricostruito contatti e passaggi di denaro del business: le intercettazioni hanno svelato il collegamento con Anna Maria Lo Brano, l'infermiera che faceva finta di fare le iniezioni quando in realtà un attimo prima svuotava la siringa su una garza.
News Correlate
"Sono pentita di quello che ho fatto – ha detto –, mi sono ritrovato in questa storia solo per sostenere le spese universitarie di mio figlio". E ha vuotato il sacco, chiamato in causa gli altri complici, gli ultimi due arrestati. Nel primo blitz erano finiti in manette anche il leader dei No Vax siciliani Filippo Accetta e un commerciante palermitano, Giuseppe Tomasino: “L’accordo– ha riferito la donna – era che io avrei procurato dei falsi certificati di tampone con esito negativo, riguardanti Tomasino, Accetta e due dei suoi figli, in cambio di 50 euro per ciascuno di questi. Mentre un’altra persona si sarebbe occupata dell’organizzazione delle false inoculazioni, in cambio di 400 euro per ciascuno. Io ricevetti 200 euro per i tamponi e altri 400 euro come ulteriore compenso: complessivamente incassammo 1800 euro”.
Poi, la normativa cambiò. “Non ci fu più bisogno di effettuare falsi certificati di tamponi – ha spiegato Lo Brano, l’anello debole della congiura - e mi venne detto che mi sarei dovuta occupare io delle false vaccinazioni”. All’assistente e al medico vengono contestate otto finte dosi. Altre false vaccinazioni, ma ad insaputa dei malcapitati, le avrebbe fatte l'altra l’infermiera indagata, Giorgia Camarda, convinta No Vax: prima di ogni dose si faceva il segno della croce.