Attualità Chiaramonte Gulfi

Koza nostra, Sicilia e Ucraina si incontrano in una commedia

Il film è stato girato anche nel ragusano, a Chiaramonte Gulfi, con un set anche nella borgata rivierasca di Sampieri, in territorio di Scicli

https://immagini.ragusanews.com//immagini_articoli/19-05-2022/koza-nostra-sicilia-e-ucraina-si-incontrano-in-una-commedia-500.jpg Koza nostra, Sicilia e Ucraina si incontrano in una commedia


Chiaramonte Gulfi - Koza Nostra, il film che segna il debutto alla regia di un lungometraggio di Giovanni Dota, è una co-produzione italo-ucraina del 2022 targata Pepito Produzioni – Film UA Production con Rai Cinema. Il film è al cinema dal 19 maggio 2022 grazie ad Adler Entertainment.
Una storia che intreccia due paesi, la Sicilia e l’Ucraina, in un concentrato di ironia e assurde disavventure. Koza Nostra è una tragicomedy dai toni satirici ben riuscita che racconta con intelligente leggerezza la “storia” di una famiglia mafiosa in parte decaduta, senza assumere un ruolo di denuncia, indagando però, dall’interno, su sentimenti e comportamenti.

Il film è stato girato anche nel ragusano, a Chiaramonte Gulfi, con un set anche nella borgata rivierasca di Sampieri, in territorio di Scicli.

Vlada Koza, interpretata da Irma Vitovskaya – famosissima attrice ucraina per la prima volta in un film italiano-, è una vedova che si ritrova in Sicilia per la nascita, dal matrimonio della figlia con un carabiniere siciliano, del nipotino. La sua presenza però, per quanto utile, a causa di eccessive e soffocanti attenzioni, diventa quasi subito ingombrante nella vita di coppia dei due novelli sposi tanto che la figlia la manda, senza esitazione, fuori casa. La donna si trova così sola e senza alcun riferimento e, non volendo rientrare in Ucraina, comincia a girovagare in una Sicilia a lei sconosciuta fino a quando, coinvolta in un incidente, incontra don Fredo Laganà (Giovanni Calcagno), capo clan dell’omonima famiglia, appena uscito dal carcere dopo un lungo periodo di detenzione per atti criminali di stampo mafioso. Vlada verrà soccorsa e portata nella casa del boss che fin da subito non mostra alcun interesse nel sbarazzarsene come è solito praticare. Un incontro del tutto casuale che modificherà i ritmi dei Laganà, i quali accettano Vlada in casa affidandole il compito di “governante”. Il carattere amorevolmente invadente della donna, le continue attenzioni nei confronti dei bizzarri tre figli di don Fredo, l’eccessiva cura della casa accompagnata da un’ingenua invadenza della donna che non conosce la realtà dentro la quale la famiglia si muove, appare disarmante e spesse volte crea situazioni a dir poco, buffe.


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