L'ex prefetto scelto per sostituire Portoghese: traghetterà la città alle amministrative di primavera
di Redazione

Catania – Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, su proposta dell’assessore alle Autonomie locali Andrea Messina, ha nominato l’ex prefetto Piero Mattei nuovo commissario straordinario al Comune di Catania.
Nato a Pietrasanta in provincia di Lucca, è da tempo in pensione. Ha 69 anni, è laureato in Giurisprudenza all’università di Palermo ed è entrato nell’amministrazione civile dell’Interno nel 1969. È stato prefetto di Oristano, Crotone e Vicenza e vice prefetto vicario a Palermo e Salerno. Ha prestato anche servizio nelle prefetture di Enna, Agrigento e Potenza, oltre ad avere ricoperto ulteriori prestigiosi incarichi in numerosi enti pubblici. È stato, tra l’altro, vice commissario straordinario del Comune di Palermo e direttore dell’ufficio regionale dell’Alto commissariato per la lotta alla mafia a Reggio Calabria.
La revoca di Portoghese
“Presenterò altre memorie finchè sono in tempo perché non si può sconoscere la normativa dello Stato. L’Università non sta sulla Luna, fa parte dell’apparato amministrativo”. Con queste parole il commissario del comune di Catania, Federico Portoghese, ribadisce ancora una volta la legittimità del proprio incarico, contrattaccando ai veleni e ai sospetti che si sono susseguiti in queste settimane tra i corridoi di Palazzo degli Elefanti. Secondo gli avvocati della Regione, infatti, Portoghese, ex dirigente dell’Università, non avrebbe avuto i requisiti per essere nominato commissario straordinario. Per l’Avvocatura, infatti, nell’elenco di chi possa ricoprire incarichi di questo tipo, non figurerebbero professori universitari, ricercatori e dirigenti delle università statali. Ma Portoghese non ci sta e chiama in causa la legge n.168 del 1989, quella dell’istituzione del ministero dell’Università e in cui è specificata la sua autonomia: “Risponderò secondo quello che dice la normativa – spiega a Cataniatoday – Mi manca qualche tassello di questo parere, che esce intervallato tra due controlli effettuati. Come mai non mi è stato detto prima? E’ chiaro che qualcosa non torna”.
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