Un’area a forte antropizzazione, in cui sono concentrati resti di attività umane dal Paleolitico superiore
di Redazione

Rosolini – Contrada Stafenna è un’area a forte antropizzazione, in cui sono concentrati resti di attività umane dal Paleolitico superiore (a partire da 10.000 anni fa) fino al tardo medioevo.
Negli anni ’50 l’archeologo Giuseppe Agnello si occupò delle catacombe ipogeiche e del grande cimitero sub-divo presenti nella contrada, e li collocò cronologicamente in un periodo che va dal IV secolo al IX secolo d.C.. Tali emergenze, note ai rosolinesi, furono anche usate come rifugio durante i bombardamenti nel corso delle guerre mondiali e dai contadini come riparo e ricovero per il bestiame. L’eccezionalità di contrada Stafenna deriva dal fatto che la presenza umana, in questi luoghi, risulta essere, dal paleolitico superiore all’età tardo-antica, praticamente ininterrotta!
Le testimonianze che oggi attestano la continuità della presenza umana in età tardo-romana e bizantina sono gli ipogei paleocristiani ed il cimitero sub divo soprastante questi ultimi. Gli ipogei di Stafenna sono scavati in una parete rocciosa dalla modesta altezza di circa 8 m, in cui si apre, tra gli altri, anche l’ipogeo I o grotta delle due lettighe, che per complessità è stato definito da Agnello una vera e propria catacomba. Non lontano dall’ipogeo, sulla balza sovrastante, è visitabile un cimitero sub-divo anch’esso del tutto abbandonato. Si tratta di 400 fosse terragne e 6 arcosoli che risultano del tutto coperti dalla vegetazione. Nella balza si possono seguire anche tracce di una antica carraia, ed un’aia di epoca medievale, utilizzata ancora fino agli anni sessanta del secolo scorso.
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