Attualità
|
07/09/2023 12:09

Leoluca Orlando racconta l'”Enigma Palermo”

di Redazione

Leoluca Orlando racconta l'"Enigma Palermo"
Leoluca Orlando racconta l'"Enigma Palermo"

ENIGMA PALERMO. LA POLITICA, LA
PAURA, IL FUTURO. STORIA DI UNA CITTÀ E DEL SUO SINDACO DI
LEOLUCA ORLANDO E COSTANZE REUSCHER, PAGINE 288 €. 19,00
Nel giugno del 2022 Leoluca Orlando lascia Palazzo delle
Aquile, la sede del municipio di Palermo. In quelle stanze ha
passato, a più riprese e con qualche pausa, ventidue anni. La
prima elezione risale al 1985: i giornali, non solo italiani,
parlavano del capoluogo siciliano come della “capitale della
mafia”, non c’era ancora stato il Maxiprocesso, e mancano sette
anni agli attentati che costeranno la vita ai giudici Falcone e
Borsellino. Nella città sconvolta dagli attentati, inizia la
Primavera di Palermo, di cui Orlando sarà in parte guida e senza
dubbio simbolo e testimone a livello internazionale. Nel mentre
cambia l’Italia, scossa da Tangentopoli e dallo stragismo
mafioso, e il mondo intero con la caduta del Muro di Berlino.

   
Comincia da quei giorni il lungo e serrato dialogo tra la
giornalista Constanze Reuscher e Leoluca Orlando, da quella
“Palermo come Beirut”, segnata dalle bombe e dalla paura, per
arrivare alla metropoli cosmopolita di oggi, luogo di pace, di
diritti, di accoglienza. Incalzato dalle domande della
giornalista, ‘U Sinnacu’, come ancora lo chiamano i palermitani,
racconta la sua formazione politica, rivendica il lavoro svolto,
ammette gli errori e le sconfitte, ricorda i momenti più
drammatici e getta nuova luce su episodi polemici e scontri,
come quello, rimasto nell’immaginario comune degli italiani, che
lo contrappose a Giovanni Falcone. Ma soprattutto in questo
libro Orlando, senza risparmiare giudizi sull’attuale situazione
politica e sulle prospettive del Sud in Europa, fornisce gli
elementi per decifrare l'”enigma” di una parabola duratura e
avvincente come la sua, così simile, per contraddizioni e
svolte, per ombre e ripartenze, alla città che ha rappresentato
e a cui ha dedicato una vita intera. La stessa città che
Orlando, dopo quarant’anni di politica attiva spesso turbolenta,
riconosce oggi come “il mio unico, vero partito: Palermo”.