di Ansa

PALERMO, 22 APR Prima hanno pulito con spugne e
secchielli la lapide intitolata a Pio La Torre e Rosario Di
Salvo, poi hanno deposto 40 fiori, uno per ogni anno passato
dall’omicidio politicomafioso del deputato del Pci e del suo
collaboratore, avvenuto il 30 aprile 1982. Così gli studenti
dell’Istituto ‘Pio la Torre’, della direzione didattica ‘Ragusa
Moleti’ e del liceo artistico ‘Vincenzo Ragusa e Otama
Kiyohara’, hanno ricordato le due vittime della lotta alla
mafia. Alla cerimonia di commemorazione, organizzata dal Centro
Studi Pio La Torre in via Li Muli, luogo dell’agguato, sono
intervenuti anche il sindaco Leoluca Orlando, il presidente
della quarta circoscrizione, Silvio Moncada, il presidente del
centro, Vito Lo Monaco, il vicepresidente Franco Garufi, e i
docenti referenti delle scuole che hanno “adottato” la lapide.
Gli studenti del Ragusa Kiyohara hanno anche realizzato un
poster che ritrae Pio La Torre. “Questa iniziativa simboleggia
il passaggio di testimone della memoria, grazie alla Legge
Rognoni La Torre oggi la coscienza antimafiosa è più diffusa”,
ha detto Lo Monaco
“Colpire il patrimonio dei mafiosi è stata l’intuizione di Pio
La Torre ha aggiunto il sindaco pulire oggi la sua lapide
con i ragazzi serve a ricordarci che vogliamo essere liberi
dalla paura, dalla polvere dell’oblio e averne cura”.
“Questo è un percorso di legalità che permette agli alunni di
conoscere i protagonisti della lotta alla mafia”, ha detto La
Rocca.
L’iniziativa è poi proseguita al carcere Ucciardone di Palermo,
in quel braccio che è oggi un polo didattico intitolato a Pio La
Torre, che qui ha trascorso 17 mesi di reclusione e isolamento,
dall’11 marzo 1950 al 23 agosto 1951 per la sua azione a favore
dei diritti dei braccianti agricoli. Una vicenda che Lo Monaco
ha ricostruito con un gruppo di studenti detenuti. (ANSA).
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