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Modica, dissesto approvato. Sindaco Monisteri: vili i consiglieri in fuga. Verso azzeramento giunta

Applausi a scena aperta per il sindaco a fine seduta dagli scranni dei cittadini spettatori.

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Modica - Il cordone ombelicale tra Maria Monisteri, sindaco di Modica, e il suo mentore, l'onorevole Ignazio Abbate, deputato regionale e sindaco per due legislature, si è rotto stasera, 30 gennaio 2025. Quando a dissesto sancito e approvato dal consiglio comunale, il sindaco Maria Monisteri ha parlato con una punta di sarcasmo e di autoironia delle "due maggioranze" che la sostengono: quella leale al primo cittadino, che si è assunta la responsabilità del dissesto da 148 milioni di euro, dissesto dovuto a scelte del passato abbatiano, e quella appunto abbatiana, che fugge dall'aula e se non fugge dall'aula fugge dalle responsabilità, dichiarandosi astenuta.

Alla fine 12 consiglieri (nove della maggioranza fedele al sindaco, tre dell'opposizione) votano per il riconoscimento del dissesto. Quattro abbatiani tengono il numero legale e si proclamano astenuti, otto abbandonano l'aula.

Il sindaco Monisteri ha parole durissime per i quattro astenuti e gli otto che hanno lasciano gli scranni: parla di viltà. Vili, parola più dura non poteva usare. 

Hanno votato a favore del dissesto: la presidente del consiglio Mariacristina Minardo, Piero Armenia, Rita Cascino, Claudio Gugliotta, Cristina Cecere, Michelangelo Aurnia, Daniela Spadaro, Ivana Castello, Fabio Borrometi, Giovanni Spadaro, Giorgio Civello, Neva Guccione. Otto abbatiani hanno lasciato l'aula rendendosi assenti: Rita Floridia, Massimo Caruso, Paolo Nigro, Elena Frasca, Miriam Franzò, Leandro Giurdanella, Lorenzo Giannone, Gianmarco Covato.

Sono rimasti in aula astenendosi gli abbatiani: Piero Covato, Daniele Scapellato, Giovanni Alecci, Alessio Ruffino. 

La maggioranza di 21 consiglieri su 24 che sosteneva il sindaco Monisteri non esiste più. Si va a grandi passi verso l'azzeramento della giunta. Applausi a scena aperta per il sindaco a fine seduta dagli scranni dei cittadini spettatori. 


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