di Ansa

PALERMO, 26 APR Torna in scena al Teatro Massimo
di Palermo, venerdì alle 20 (in scena fino al 4 maggio), “Tosca”
di Puccini in un allestimento ormai classico e collaudato, che
può contare in un cast di grandi voci: Anna Pirozzi, nel ruolo
del titolo, Fabio Sartori (Cavaradossi), e Amartuvshin Enkhbat,
il baritono mongolo che canta la parte del perfido Scarpia. Si
tratta di una produzione fortunata, regia di Mario Pontiggia e
sul podio Valerio Galli, applaudita anche nella tournée a Tokyo,
che ha il suo punto di forza nelle scene e i costumi firmati da
Francesco Zito, in uno stile Liberty che lo scenografo
palermitano conosce molto bene.
“Floria Tosca afferma Anna Pirozzi è ingenua E non
capisce la malafede di Scarpia che la inganna e la usa per dare
la caccia ai rivoluzionari romani che sperano in Napoleone.
Scarpia è un poliziotto infido che dissemina trappole ovunque”.
Proprio come nel mondo della lirica? “Anche risponde il
soprano bisogna avere le spalle larghe per sopravvivere. E’ un
mondo difficile dove è richiesta bellezza fisica e non solo
voce. Io sono fortunata perché il mio equilibrio lo devo alla
mia famiglia, ai miei figli, Leonora e Daniel Riccardo”. La
Pirozzi ha reso omaggio con i nomi dati ai figli all’opera
amata, il Trovatore, e ai due direttori d’orchestra che la hanno
scoperta e supportata: Daniel Oren e Riccardo Muti. Il soprano
ha iniziato tardi a studiare canto lirico, a 25 anni. Prima
cantava brani di Mina o di Giorgia.
Il pittore Cavaradossi è il tenore trevigiano Fabio Sartori,
reduce da una moltitudine di successi alla Scala, all’Arena e
felice di far parte di una produzione dalla regia classica. “Ci
sono regie ultramoderne, soprattutto all’estero dice che ti
mettono in difficoltà. Ho cantato Aida ad Amburgo, unica scena
un grande letto e io cantavo disteso, sono pochi i registi che
comprendono le esigenze del canto. Qui con Mario Pontiggia mi
sento al sicuro. A Genova cantavo ‘Pagliacci’, la scena era
cosparsa di terra che con gli acrobati si alzava e ti entrava in
gola. Insomma è diventato un mestiere pericoloso. Per non
parlare delle mascherine portate tutto il giorno. Io e Marina
Rebeka a Firenze per ‘Otello’ ci siamo ritrovati con le placche
in gola”. (ANSA).
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