Attualità
|
12/01/2022 20:22

Nello Musumeci umiliato dall’aula, medita dimissioni. DIRETTA alle 21

Quirinale: Sicilia, Musumeci indeciso tra dimissioni e azzeramento giunta

di Redazione

Nello Musumeci umiliato dall'aula, medita dimissioni
Nello Musumeci umiliato dall'aula, medita dimissioni

Palermo – Nervi tesi nella maggioranza all’Assemblea regionale siciliana dopo la nota emessa questa sera dal Governatore Nello Musumeci che ha annunciato che si prenderà 24 ore di tempo per decidere cosa fare dopo l’esito del voto dei tre grandi elettori. Secondo indiscrezioni Musumeci deve decidere se dimettersi o se azzerare la Giunta lasciando solo alcuni ‘fedelissimi’. I boatos parlano di Ruggero Razza alla Sanità, da sempre vicino al Presidente, di Toto Cordaro, assessore all’Ambiente e Marco Falcone (Fi) alle Infrastrutture. Ecco cosa ha detto Musumeci: “Non posso non prendere atto dell’esito del voto espresso dall’Aula e del suo significato politico. Se qualche deputato – vile e pavido – si fosse illuso, con la complicità del voto segreto, di aver fatto un dispetto alla mia persona, si dovrà ricredere. Perché il voto di questo pomeriggio – per la gravità del contesto generale – costituisce solo una offesa alle Istituzioni regionali, a prescindere da chi le rappresenta. Nella consapevolezza di avere ottenuto la fiducia del popolo siciliano, adotterò le decisioni che riterrò più giuste e le renderò note entro le prossime ventiquattr’ore”. Saranno ore concitate nella maggioranza. Intanto domani mattina è previsto un incontro tra Musumeci e alcuni degli assessori. Tutto rinviato di 24 ore, dunque.

Il “segnale” del centrodestra a Musumeci solo terzo nel voto sui Grandi Elettori 
Centrodestra in ordine sparso e ripicche incrociate, con stavolta “vittima” il presidente della Regione Nello Musumeci, anche per l’elezione dei tre grandi elettori chiamati in Parlamento per l’elezioni del presidente della Repubblica.

I votanti all’Ars sono stati 67 ed il più votato è stato Gianfranco Miccichè, con 44 preferenze. A seguire Nunzio Di Paola (32), che ha ricevuto più voti rispetto al numero dei parlamentari dell’opposizione che ieri avevano concordato di convergere sul capogruppo pentastellato. Il governatore Musumeci è giunto terzo con 29 voti, «tradito» dunque da alcuni franchi tiratori della maggioranza, avendo avuto meno preferenze rispetto al numero complessivo dei deputati di centrodestra. Ogni deputato ha espresso due preferenze, molti i voti singoli a Miccichè e Di Paola. Hanno ricevuto un voto anche i deputati Giuseppe Lupo (Pd), Anthony Barbagallo (Pd), Antonello Cracolici (Pd), Nello Dipasquale (Pd), Michele Catanzaro (Pd), Baldo Gucciardi (Pd), Giuseppe Arancio (Pd), Claudio Fava (Centopassi), Michele Mancuso (Fi), Riccardo Gallo (Fi), Eleonora Lo Curto (Udc).

 

Un voto che potrebbe lasciare strascichi. Facce corrucciate infatti nel governo. Alla fine della seduta, Musumeci è apparso nervoso e insieme con l’assessore Toto Cordaro e altri componenti della sua giunta s’è diretto verso la stanza del governo di Palazzo dei Normanni. Alla vigilia, ambienti del centrodestra avevano assegnato un valore politico a questa votazione alla luce dell’acceso dibattito in corso sulla prossima candidatura alla presidenza della Regione (si vota in autunno), con Musumeci già in corsa per il secondo mandato ma con la coalizione che non ha preso posizione, anzi con Gianfranco Miccichè spesso critico nei confronti del governatore per il modo in cui tratta i partiti che lo sostengono.