Roma - I test antigenici rapidi su saliva, sulla base delle evidenze disponibili alla comunità scientifica, non sono al momento raccomandati come alternativa ai tamponi oro/nasofaringei perché non raggiungono i livelli minimi adeguati di sensibilità e specificità al Covid-19: sono quindi esclusi dall'elenco comune europeo dei test validi per ottenere la certificazione verde. Lo indica una circolare del ministero della Salute, con particolare riferimento al monitoraggio della circolazione virale in ambito scolastico: continueranno ad essere utilizzati negli istituti, ma solo per controllare eventuali focolai e non potranno essere utilizzati per ottenere il green pass di 48 ore.
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Anche perché "i test salivari molecolari - si legge nel testo - richiedono tempistiche più lunghe per il processamento dei campioni e pertanto, al fine di evitare il sovraccarico dei laboratori di microbiologia regionali, potranno rappresentare un'opzione alternativa ai nasali esclusivamente in: individui fragili con scarsa capacità di collaborazione (anziani in rsa, disabili, pazienti con disturbi dello spettro autistico…); operatori sociosanitari in ambito lavorativo"; e appunto “nell'attività di screening dei contatti dei bambini” a scuola.