di Ansa

La corte d’assise d’appello di
Palermo presieduta da Angelo Pellino ha confermato la condanna
all’ergastolo per Pietro Morreale. Il giovane di Caccamo è
accusato di avere ucciso Roberta Siragusa la notte tra il 23 e
24 gennaio del 2021.
Il processo di appello si è aperto il 9 ottobre scorso.
L’imputato è accusato di omicidio aggravato e occultamento di
cadavere. La famiglia della vittima e il Comune di Caccamo si
sono costituite parte civile nel processo con l’assistenza degli
avvocati Giuseppe Canzone, Giovanni Castronovo, Simona La Verde
e Sergio Burgio. Il sostituto procuratore generale Maria Teresa
Maligno aveva chiesto la conferma dell’ergastolo. Pietro
Morreale è difeso dall’avvocato Gaetano Giunta.
Alla lettura del dispositivo erano presenti tutti i parenti di
Roberta, il padre la madre il fratello, la nonna zia e cugini e
tanti amici. In primo grado, il diciannovenne caccamese era
stato condannato anche al risarcimento del danno nei confronti
della madre della vittima, Iana Brancato, per 225 mila euro; al
padre Filippo Siragusa, per 229 mila e al fratello Dario, per
209 mila e alla nonna Maria Barone per 117 mila euro. Pietro
Morreale dovrà risarcire anche il Comune di Caccamo con una
provvisionale esecutiva di 15 mila euro.
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