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Papa Francesco operato al Gemelli, il chirurgo: "Ha già fatto una battuta"

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/07-06-2023/papa-francesco-operato-al-gemelli-ora-riposa-nel-suo-appartamento-500.jpg Papa Francesco operato al Gemelli, ora riposa nel suo appartamento


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Roma - E\' terminato al policlinico Gemelli l\'intervento chirurgico a cui è stato sottoposto Papa Francesco. Il Santo Padre, ricoverato al CeMi (Centro di medicina dell\'invecchiamento), è stato riportato nel suo appartamento al decimo piano della struttura ospedaliera.

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Papa Francesco sta bene, è sveglio e vigile. Lo ha riferito il chirurgo Sergio Alfieri a capo della equipe che è intervenuta per risolvere un laparocele addominale. «Mi ha già fatto la prima battuta» ha detto il chirurgo.

La Prefettura della Casa pontificia ha fatto sapere che «le udienze speciali e generali del Santo Padre» sono state annullate fino al 18 giugno per motivi sanitari. Lo si legge in una nota della Diocesi di Teramo-Atri sul fatto che «il Vescovo ha inviato a papa Francesco un messaggio di vicinanza della Diocesi che con tanto entusiasmo e affetto filiale si preparava ad incontrarLo sabato 17 giugno».

Il laparocele, cos\'è l\'ernia di cui soffre il Papa

«Il laparocele è un\'ernia che si forma su una cicatrice dopo un intervento di chirurgia addominale e consiste nel passaggio degli organi interni attraverso le fasce muscolari addominali. A volte, per esser curato, richiede una laparotomia, o un\'incisione sulla pancia». Lo spiega ad ANSA Pierluigi Fracasso, dirigente medico dell\'UOC di Gastroenterologia dell\'Ospedale Sandro Pertini di Roma, spiegando il tipo di intervento a cui sarà sottoposto oggi pomeriggio il Santo Padre. Papa Francesco quasi due anni fa aveva avuto un intervento addominale per diverticoli. «Quando si ha un intervento di chirurgia maggiore sull\'addome - precisa l\'esperto - può crearsi un luogo di minor resistenza dei tessuti attraverso cui possono \'incastrarsì, ovvero incarcerarsi in termini tecnici, parti dell\'intestino, che in questo modo si strozzano, creando occlusioni. Queste occlusioni intestinali possono essere dolorose e anche pericolose, se non si interviene prontamente: a causa della cattiva irrorazione sanguigna, infatti, si possono creare ischemie intestinali, che possono anche andare in necrosi». In alcuni casi il problema, precisa, «si riduce con manovre manuali fatte da personale esperto, in altri casi non è possibile. In questo caso, l\'equipe medica del Policlinico Gemelli ha ritenuto necessario reintervenire chirurgicamente. La complicanza è abbastanza rara, ma l\'intervento è relativamente non complesso. Si fa normalmente in anestesia generale, e consiste in una reincisione sulla cicatrice, quindi nel posizionamento di una rete biocompatibile che andrà a sostituire la parete muscolare dell\'addome. Il tempo di ripresa del paziente in genere è di pochi giorni, ma come sempre accade dipende anche dalle caratteristiche e dall\'età del paziente».


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