Il maxi piano della Difesa
di Redazione

Città del Vaticano – Un cacciatorpediniere, Eurofighter e sistemi anti-drone: ai funerali di Papa Francesco, previsti sabato mattina alle 10 nella Basilica di San Pietro, contribuirà anche la Difesa. Oltre ai sistemi capaci di disturbare e contrastare i droni, le forze armate – tramite il coordinamento del Covi – metteranno a disposizione anche un cacciatorpediniere al largo di Fiumicino e i caccia per garantire la sicurezza aerea sui cieli dell’intera regione. Ma non solo, perché il Comando metterà a disposizione anche alcuni alloggi, tra Centocelle e Cecchignola, per ospitare i ragazzi che parteciperanno al Giubileo degli Adolescenti in programma da 25 al 27 aprile.
Sarà un vero e proprio piano di sicurezza tridimensionale, che coinvolgerà i cieli, la terra e i fiumi.
Saranno migliaia gli uomini e le donne in campo, con i contingenti delle forze dell’ordine che arriveranno anche da altre città d’Italia. Saranno almeno 170 le delegazioni straniere, fra capi di Stato, di Governo, regnanti. La più nutrita, neanche a dirlo, sarà quella del presidente Donald Trump che atterrerà a Roma già domani insieme alla moglie Melania, con auto e maxi-scorta al seguito. Un evento che si aggiunge al Giubileo degli adolescenti, previsto domenica, con 130 mila prenotazioni. «La condizione internazionale in cui ci troviamo è un inedito – ha detto il prefetto Lamberto Giannini – con due guerre importanti che hanno dirette ricadute sul nostro territorio anche per le manifestazioni, ma anche quando ci furono i funerali di Papa Wojtyla eravamo nel pieno della minaccia di Al-Qaeda e poco prima c’erano stati gli attacchi in Spagna e poi a Londra. Metteremo in campo il massimo e oggi, a distanza di vent’anni, potremo contare anche su tecnologie importanti, in particolare grazie all’Aeronautica, su quelle per il contrasto alla minaccia aerea».
Una delle novità è quella del dispositivo anti-drone “C-uas”, acronimo di “Counter unmanned aerial systems”, in dotazione all’esercito e all’Aeronautica: si tratta di tecnologie e sistemi progettati per scoprire, identificare, tracciare e mitigare velivoli senza pilota non autorizzati o dannosi che rappresentano una minaccia per la sicurezza interna. La sua declinazione è duplice: con dispositivi fissi e a terra collegati in “real-tome” con la sala operativa della Questura e un “cono” di monitoraggio, assicurato dai militari, sull’area d’interesse. Nel caso in cui dovesse palesarsi una minaccia, l’ordine di atterraggio forzato sarebbe immediato.
Al fianco di queste e di altre tecnologie che faciliteranno le verifiche, assicurando laddove necessario un immediato intervento, i servizi in terra. Tanti i reparti chiamati a contribuire con le proprie peculiarità. Dai nuclei “Nbcr” (nucleare – biologico – chimico – radiologico) in forza ai vigili del fuoco alle squadre fluviali della polizia di Stato che pattuglieranno il fiume Tevere nei tratti in cui lo stesso lambisce l’area del Vaticano e soprattutto la nuova infrastruttura del sottopasso di Piazza Pia. In terra ancora le squadre mobili, motorizzate e a cavallo, e fisse di polizia, carabinieri, guardia di finanza, con i reparti antiterrorismo. Ancora: attenzione al sottosuolo con squadre dedicate al controllo delle banchine e delle stazioni della metropolitana. La minaccia in questo caso è duplice: da una parte il possibile rischio di un aumento di reati predatori, considerati gli enormi flussi previsti di turisti e fedeli, dall’altra il fatto che un raggruppamento così ampio di persone è di suo un indicatore di rischio – potenziale – per attacchi di matrice fondamentalista. Terza “dimensione” quella dell’aria. Su San Pietro e su molti altri quartieri vigileranno anche gli elicotteri delle forze dell’ordine mentre sui palazzi a ridosso della Basilica e su altri che insisteranno nel percorso che faranno le delegazioni e poi su quelli che si troveranno lungo il tragitto che porterà a Santa Maria Maggiore, saranno schierati i tiratori scelti.
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