Ragusa – Con i nubifragi di questi giorni forse qualcuno s’è scordato l’afa e i roghi di solo tre mesi fa, ma il 2020 in Italia il 2020 è stato il quinto anno più caldo da quando, nel 1961 è cominciata la serie storica di rilevazioni: un’anomalia di +1.54° rispetto al valore climatologico degli ultimi 60 anni, specie d'inverno (+2.36° sulla media). Le giornate fredde, anche in Sicilia, sono sempre meno secondo il report nazionale Ispra su “Gli indicatori del clima”.
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Pure il mar Mediterraneo bolle (+0.95°), a temperature comprese tra i 18.5° dell'Adriatico e i 20.4°C di Ionio e Canale di Sicilia, producendo quelle trombe d’aria che abbiamo imparato a conoscere nelle ultime settimane. Il fatto che sempre più spesso la pioggia si concentri tutta in poche giornate, non significa che ne caschi di più durante l'anno: i valori più bassi di quello passato sono stati registrati proprio sull'Isola, ben sotto i 200 mm in 12 mesi.
Può sembrare strano dirlo in questo periodo di turbolenze atmosferiche ma, in conseguenza di quanto sopra, il 2020 è stato anche il sesto anno più secco: l’umidità relativa è stata ovunque inferiore alla media, col valore di anomalia più basso nelle regioni centrali (-4.4%) rispetto al Sud e alle Isole (-2.8%). Al Mezzogiorno novembre e dicembre sono risultati i mesi più umidi, aprile e maggio i più asciutti.