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07/09/2022 11:35

Portopalo, il telescopio subacqueo più grande del mondo non si ferma

L'impresa da Guinness va avanti, il punto sulla costruzione del maxi strumento scientifico per rilevare i neutrini

di Giuseppe Gaetano

Portopalo, il telescopio subacqueo più grande del mondo non si ferma
Portopalo, il telescopio subacqueo più grande del mondo non si ferma

 Portopalo, Sr – A 3.500 metri di profondità, su un’ampia pianura nei fondali della Sicilia meridionale, sta nascendo il più grande telescopio sottomarino del mondo. Nella sua configurazione finale, prevista per il 2027, questo grande occhio degli abissi – che occupa un chilometro cubo nelle acque a largo di Capo Passero, a un’ottantina di chilometri a sudest delle coste dell’Isola – sarà composto da 230 stringhe d’acciaio ancorate al fondale, alte 700 metri e con 18 moduli ottici ciascuna. I lavori cominciati a giugno proseguono spediti.

Proprio in queste settimane la collaborazione scientifica ha concluso una complessa operazione subacquea per ampliarne l’apparato, potenziare la rete sottomarina e installare 11 nuove unità di rilevamento. Come risultato, le dimensioni dello strumento sono più che raddoppiate: ora comprende 19 unità di rilevamento in funzione, dotate di oltre 10.000 fotomoltiplicatori. Non solo: nell’ambito dei finanziamenti del PNRR, il progetto ha ottenuto risorse per circa 67 milioni di euro, che serviranno a potenziare l’infrastruttura installando 115 nuove linee di rilevazione. Un’opera da Guinness dei primati: il cosiddetto KM3Net rappresenta, infatti, il più imponente progetto internazionale mai intrapreso finora per la ricerca sui neutrini cosmici – ovvero le microparticelle che aiutano a capire i segreti della materia e delle stelle – e dei loro meccanismi di oscillazione per produrre energia.

Il programma, cominciato lo scorso il 2 giugno e inserito nella roadmap europea delle grandi infrastrutture di ricerca, fa affidamento su una sofisticata architettura di cavi che inviano i dati raccolti dai sensori, installati su torri a 3 chilometri di profondità, al centro di calcolo di Portopalo. Il team attualmente al lavoro è composto da più di 250 tecnici provenienti da quasi 60 istituti in tutto il mondo. Ne riparleremo: il maxi telescopio, infatti, si occuperà di monitorare anche terremoti e tonni rossi. Ma l’appuntamento con gli abissi del Canale di Sicilia è tra 5 anni.