Disciplina. La parola chiave di una vita fatta di dedizione
di Giuseppe Savà


Ragusa – Dicono che fare lo chef, lavorare in cucina, tenere gestire una brigata in un ristorante richieda tanta disciplina.
Deve saperne qualcosa Annaclara Cafiso, classe 1985, di Niscemi, nel nisseno, da quest’anno chef titolare del Lido Azzurro Locanda Don Serafino a Marina di Ragusa.
Una adolescenza in gelateria, fra inverni sui libri del socio-psico-pedagogico, e le estati fra coni e coppette, e poi il sogno della carriera militare. Annaclara ha fatto il Car, il Centro Addestramento reclute, ad Ascoli, per diventare caporale a Civitavecchia. Disciplina, sacrificio, dedizione.
Lezione che Annaclara, il cui nome composto dà l’idea di un prima e di un dopo che si fondono, ha portato con se’ tra i fornelli. Prima il rientro a Niscemi, in gelateria, poi, nel 2018, memore della passione per la cucina coltivata sin da piccola, accanto a mamma e papà, la prima esperienza in un ristorante di mare.
Il mare era già quello di Marina di Ragusa e del Koy, dove a una cucina di pesce si alternavano i piatti di sushi. Lo chef era Jerry Termini -conosciuto ai Feudi del Pisciotto-, che Annaclara ha affiancato nella cucina di mare. E il sushi? “Non cucino sushi, ma ho imparato a rubare dal sushi”, ammette ridendo.
E così dal Vpf1, sigla astrusa che sta per volontari in ferma prolungata per un anno, Annaclara è passata alla sua nuova vita di aspirante chef, che come è noto ai più, vuol dire capo.
Il 2019 le riserva il passaggio di consegne al lido Azzurro Don Serafino, ancora a Marina di Ragusa, sempre come secondo, e nel 2020 la conferma come sous-chef al ristorante di mare dei fratelli Pinuccio e Antonio La Rosa.
Annaclara in inverno va a perfezionarsi alla Locanda Don Serafino a Ragusa Ibla, frequentando la cucina stellata di Vincenzo Candiano. Stile e disciplina, ancora una volta.
Ma la sorpresa per lei arriva nell’estate, appena iniziata, quella 2021, quando i fratelli La Rosa le chiedono il salto di qualità. Assumere il grado di titolare.
Sfida accettata.
“Che idea di cucina ho? Una cucina di gusto, semplice, che valorizza la materia prima, il pesce, rendendo il piatto elaborato quanto basta, lasciandolo comprensibile, chiaro, leggibile al nostro ospite. Ecco, cerco di calarmi nel ruolo di chi viene al Lido Azzurro a pranzo o a cena offrendogli l’esperienza della cucina tradizionale italiana”.
“Il mio piatto preferito? Amo mangiare i secondi e cucinare i primi piatti. Se dovessi scegliere, una grigliata di pesce molto fresca, accompagnata con verdure e vino bianco”.
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