di Ansa

AGRIGENTO, 02 GIU “Sono pochi, anzi pochissimi,
coloro che denunciano”. Lo ha detto, per quanto riguarda le
estorsioni e l’usura “tristemente presenti in provincia di
Agrigento”, il questore Emanuele Ricifari. “Non abbiamo mica la
fila alla porta per denunciare, anzi spesso il soggetto vittima
ci nega l’evidenza. E questo è drammatico è che possa avvenire”.
“In queste settimane ci stiamo occupando, e anche il nuovo
prefetto lo ha sposato, del ripristino delle regole. Come può il
cittadino fidarsi delle istituzioni se vede montare a cavallo,
durante la processione, il capomafia? Come può il cittadino
fidarsi delle istituzioni se viene consentito che ci sia
l’etichetta di una famiglia mafiosa sulla vara che trasporta una
figura sacra? si è chiesto il questore . Come può il
cittadino fidarsi se i primi referenti, soggetti che dovrebbero
rappresentare i cittadini, non rispettano le norme?”.
“Esistono delle regole che sono banali e che spesso non hanno
costo, se non il fatto di volerle rispettare e che spesso
tendiamo a considerarle un fastidio. Non lo sono, sono le regole
del vivere civile ha sottolineato il questore . Se
riusciamo a recuperare e a chiudere questi spazi, chiudiamo le
porte alle organizzazioni mafiose e non e comunque
all’illegalità”. (ANSA).
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