Manifestazioni in contemporanea in centinaia di città, a 150 giorni dall’inizio della guerra
di Giuseppe Gaetano


Ragusa – Ragusa è tra le decine di città, anche se per ora l’unica siciliana, che hanno aderito alla mobilitazione “Europe for Peace” in programma sabato 23 luglio, a 150 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina: «Per far tacere le armi e per aprire un negoziato serio, che porti a una conferenza internazionale di pace, nonostante l’estate torrida e le crisi politiche e sociali che imperversano – riferiscono i promotori in una nota -. Sono tante le adesioni già arrivate e le iniziative che, in diverse modalità e voci, riprenderanno i contenuti e l’azione di #StopTheWarNow».
L’elenco delle città, grandi e piccole, si arricchisce di ora in ora: da Roma a Isola Capo Rizzuto, da Torino a Potenza, da Vittorio Veneto a Sassari tanto per citarne alcune. Flash mob e banchetti si svolgeranno in piazze, strade, sedi delle associazioni. Per gli attivisti è «evidente che la guerra sia una delle principali cause delle crisi da cui il nostro sistema non riesce più a liberarsi. La guerra scatena l’effetto domino in una società globalizzata, interdipendente, invadendo ogni spazio: crollano i mercati e il commercio – spiegano -, aumentano i costi delle materie prime e di ogni unità di prodotto, l’inflazione galoppa e i salari perdono potere d’acquisto, ritornano la fame, le carestie e le pandemie nel mondo. Dire basta alla folle corsa al riarmo – concludono – è nell’interesse di tutti».
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