di Redazione

ROMA, 21 MAR “Memento mori”, ricordati che devi
morire. Ma allo stesso tempo, ricordati di vivere, di gioire, di
godere di quello che hai. I Depeche Mode il 24 marzo tornano, a
sei anni da Spirit uscito nel 2017, con l’album, prodotto da
James Ford e con la produzione aggiunta da Marta Salogni, che
prende a prestito la citazione latina e le atmosfere cupe che la
frase suggerisce per esplorare sfaccettature diverse.
Il primo album di inediti (Columbia Records/Sony Music), e a
seguire il primo tour, che vede Dave Gahan e Martin Gore senza
Andy “Fletch” Fletcher, che per 40 anni è stato parte integrante
della band e della vita dei due artisti, scomparso
improvvisamente a maggio scorso. Quando, scherzi del destino, il
titolo del disco era stato già deciso. Ed ha così assunto un
significato ancora più potente e incisivo. Così come le dodici
tracce che lo compongono, nate per la gran parte durante le
prime fasi della pandemia da Covid19, per cui alcune tematiche
trattate al suo interno sono state direttamente ispirate da quel
periodo: dalla cupa apertura fino alla chiusura finale, le
canzoni spaziano dai temi come la paranoia e l’ossessione per
arrivare poi alla catarsi e alla gioia, con tutte le infinite
sfaccettature che vi sono nel mezzo.
“Per me è stato uno degli album più difficili che abbiamo mai
realizzato ha dichiarato Gahan a NME . Ricordati che devi
morire è un esortazione a trarre il massimo dalla vita”.
La pubblicazione dell’album sarà seguita da un tour mondiale,
il primo dei Depeche Mode in più di cinque anni e il
diciannovesimo in totale, che comincerà a marzo e arriverà in
Italia con tre date: il 12 luglio allo Stadio Olimpico di Roma,
il 14 luglio allo Stadio San Siro di Milano e il 16 luglio allo
Stadio dall’Ara di Bologna. (ANSA).
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