Lega, Pd e Forza Italia avevano presentato emendamenti per un rinvio almeno al 31 dicembre
di Redazione

Roma – Il nuovo termine dovrebbe essere il 9 dicembre per pagare le cartelle esattoriali, che, con i 5 giorni di tolleranza, diventerebbe il 14 dicembre.
Un po’ più di tempo per chi è in debito con l’Agenzia delle entrate, ma è una mini proroga. Il governo ha intenzione di intervenire sulla “rottamazione ter” delle cartelle di pagamento, facendo slittare dal 30 novembre al 9 dicembre il termine ultimo per saldare le rate in scadenza nel 2020 e 2021. La misura dovrebbe entrare a far parte del decreto fiscale all’esame delle commissioni Finanze e Lavoro del Senato, atteso in Aula alla metà della prossima settimana.
La proposta del governo non rispecchia le richieste dei partiti: Lega, Pd e Forza Italia avevano presentato emendamenti per un rinvio almeno al 31 dicembre. FdI per andare anche oltre, quando sarà finito lo stato di emergenza. «Non possiamo prendere in giro i contribuenti – ha protestato la senatrice azzurra Roberta Toffanin – Con un ordine del giorno, appoggiato dalle commissioni Finanze e Lavoro e anche dall’opposizione, impegneremo il governo affinché riprogrammi la scadenza con la Legge di Bilancio». Anche per una questione di risorse, andare oltre il 2021 non sarà semplice. Col termine al 9 dicembre (che, considerati i 5 giorni di tolleranza, di fatto diventa il 14) “si riesce a ottenere il versamento entro l’anno – ha spiegato la sottosegretaria all’Economia, Cecilia Guerra – e quindi la misura non deve essere coperta» da nuovi stanziamenti. In ogni caso, ha aggiunto la sottosegretaria, «il tema posto dai partiti con l’ordine del giorno verrà preso in seria considerazione».
La stessa tempistica della rottamazione ter riguarda il «saldo e stralcio» delle cartelle, ossia la riduzione dei pagamenti dovuti da contribuenti che dimostrino di essere in grave difficoltà economica. «Prorogare di dieci giorni rottamazione, stralcio e saldo, acconti di Irpef, Irap, Ires, delle addizionali e imposte sostitutive è una timida carezza laddove servirebbe una forte iniezione di fiducia», ha dichiarato la capogruppo di Forza Italia al Senato Anna Maria Bernini.
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