Ragusa – Da che i nuovi contagi venivano spezzati, si è passati all’opposto: a contarne il doppio. Almeno questo l’ “errore “ alla base dei quasi 3mila nuovi casi comunicati inizialmente mercoledì sera, nel doppio computo che doveva conteggiare i numeri mancati di martedì. Molti hanno sperato che nel totale fossero stati inseriti i positivi “oscurati” negli ultimi tempi, altrimenti il dato avrebbe segnato un contagio triplicato rispetto alla media dell’ultimo periodo, con quasi 10mila tamponi in meno dell’ultima rilevazione del 29 marzo. Scusate, come non detto: "Li abbiamo contati due volte, i reali nuovi positivi sono 1.673 in due giorni, assolutamente in linea con i giorni precedenti" s'è affrettato a dire Mario La Rocca dirigente dell'assessorato regionale alla salute, subentrato per grado al team che fino a due giorni fa si occupava della elaborazione e della trasmissione dati finito ai domiciliari, e che a quanto pare s’è reso conto solo ieri della “farraginosità” del sistema di monitoraggio di Palazzo d’Orleans.
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“Teniamo a sottolineare che le metodologie utilizzate non sono rese vane" dall'inchiesta di Trapani "mentre i risultati dell’analisi in parte sì" scrive sulla propria piattaforma web, alzando le braccia, il Dipartimento di statistica dell'università di Palermo, che dall'inizio dell'emergenza teneva i "conti" regionali e provinciali dell'epidemia. “Se fosse vero quanto riportato dai media - scrivono i ricercatori - le nostre valutazioni, ma in modo ancor più grave quelle ministeriali, perderebbero in parte di valore. Cogliamo l’occasione per sottolineare che la Statistica è fondamentale in quanto anche strumento di supporto alle decisioni e pertanto un dato attendibile è il prerequisito necessario e imprescindibile. Quanto emerso ne è una prova più che evidente”. Se non sono stati ritoccati pure i ricoveri, l’ateneo rileva comunque che “continua a crescere l’occupazione delle terapie intensive”. E anche dimezzate, le infezioni hanno portato il tasso di contagio sull’Isola al 5,7%: circa due punti percentuali in più di lunedì. Quando ci si è accorti dell’ennesima falla, la rilevazione sbagliata era già stata validata dal ministero - che ancora prende per buono ciò che arriva dall’Isola - e dunque i dati saranno corretti oggi. Quel che è certo è che invece le zone rosse stanno diventando rapidamente incalcolabili: è da questo che s’intuisce che il Covid è ripartito, non certo dalle nebbie di report che rappresentano ormai un’offesa all’intelligenza di chi li riporta e prova ad analizzarli.