Ragusa - Due settimane a Pasqua, una dai primi rientri di chi in Sicilia ha residenza, domicilio o seconda casa: la barriera di tamponi in porti e aeroporti già attivata sarà cruciale per non far degenerare la situazione Covid. Tra sette giorni i voli per l’Isola raddoppieranno ma il rischio Covid viaggia pure sui treni, che riporteranno a casa almeno 40mila fuorisede. Prima di occuparci di come passeremo il weekend di Pasqua, faremmo bene però a preoccuparci di ciò che è accaduto in quello scorso e sta accadendo ora. Il virus ha di nuovo tirato fuori la testa dall’angolo, inevitabile, se si riapre il rubinetto appena la curva cala. Se non riusciremo a contenerlo con la correttezza dei comportamenti quotidiani e le limitazioni vigenti, c’è la seria possibilità di restare in rosso anche dopo quello che scatterà per decreto dal 3 al 5 aprile in tutto il Paese. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha appena confermato che il sistema a colori resterà anche dopo il 6, alla scadenza del Dpcm pasquale.
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Se non ci fidiamo dei numeri giornalieri, ieri i contagi sono stati il +25% rispetto a due lunedì fa, e con meno tamponi. La scorsa settimana i nuovi positivi in Sicilia sono stati 5.032, il 14% in più rispetto alla settimana precedente, quando erano aumentati del 15,4%: in maniera più lenta, ma la progressione continua. Sono i dati regionali dell’ufficio statistica del comune di Palermo: dopo quasi due mesi di ribassi, in 7 giorni i positivi sono cresciuti di 1.869 unità, gli isolamenti domiciliari di 1.784, i ricoverati di 142 tra ordinari e intubati. Aumentano pure i morti, 86 in più, e i guariti, 3.077 per un tasso di sopravvivenza pari all'87,6%. La sfida è non affollare i pronto soccorso e tenere l'indice di trasmissione Rt sotto 1,25 e l'incidenza settimanale inferiore a 250 casi ogni 100 mila abitanti per presentarsi coi conti in regola alla revisione cromatica di venerdì prossimo, 26 marzo. Ora siamo rispettivamente a 1.1 e quasi 100.