di Ansa
PALERMO, 04 NOV Senza un intervento dello Stato, a
fine anno ai 100 comuni della Sicilia già in dissesto se ne
potrebbero aggiungere altri 200 che non sono nelle condizioni di
approvare i bilanci entro il 31 dicembre. Un grido d’allarme
quello lanciato ieri dall’Anci Sicilia che ha portato a Roma 150
sindaci e che il governo Draghi ha raccolto. “Abbiamo trovato
una interlocuzione molto forte da parte del ministro Gelmini, da
parte della presidente del Senato e soprattutto abbiamo avuto un
incontro durato oltre due ore con la ministra Lamorgese e con
tutto lo staff del ministero dell’Interno e del ministero
dell’Economia spiega il presidente di Anci Sicilia, Leoluca
Orlando Si sta studiando una ipotesi normativa che serva a far
comprendere all’opinione pubblica nazionale che i comuni
siciliani sono le vittime della mancata attuazione dello Statuto
siciliano: quella speciale autonomia che doveva servire allo
sviluppo della Sicilia ha finito per emarginare i comuni
siciliani rispetto agli altri comuni d’Italia”. I sindaci hanno
spiegato a ministri e dirigenti dello Stato che “la condizione
di crisi finanziaria” dei comuni “è diventata strutturale”. “E’
una condizione inaccettabile dice Orlando che certamente non
non può essere sopportata e che dipende dalla disattenzione del
governo nazionale e di quello regionale”. (ANSA).
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