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17/12/2022 11:26

Una nuova specie vegetale individuata in Sardegna

di Redazione

Una nuova specie vegetale individuata in Sardegna
Una nuova specie vegetale individuata in Sardegna

CAGLIARI, 17 DIC E’ stata individuata in Sardegna
una nuova specie vegetale, ora descritta e illustrata in un
articolo scientifico pubblicato sul prestigioso “Nordic Journal
of Botany”.
   
Si tratta di una specie endemica della regione dei Tacchi del
Sarcidano e dell’Ogliastra, nel centro Sardegna, presente solo
in prossimità di sorgenti e rocce di natura carbonatica che
presentano stillicidio. La ricerca porta la firma del team di
Salvatore Brullo, professore ordinario di Botanica
all’Università di Catania, e descrive una pianta erbacea perenne
dalla splendida fioritura di colore blulilla. “La nuova specie
si legge nell’articolo che per la prima volta la identifica e
le assegna il nome scientifico di Solenopsis bacchettae è
dedicata a Gianluigi Bacchetta, docente di Botanica
dell’Università di Cagliari e grande esperto di flora sarda”.
   
“Sono particolarmente felice e grato al professor Brullo, uno
dei miei maestri commenta il botanico sardo, che è anche
direttore dell’Orto Botanico di Cagliari perché non è comune
che un maestro dedichi il nome di una pianta a un allievo, così
come non è comune che un maestro e un allievo mantengano
invariata la stima, il rispetto e la riconoscenza reciproca per
tutta la carriera universitaria”.
   
I ricercatori che hanno individuato e dato il nome alla pianta
parlano di una specie a rischio d’estinzione per il suo areale
ridotto, l’esiguo numero di individui e la fragilità degli
ecosistemi umidi in cui si rinviene, sottolineando la necessità
di una particolare attenzione e tutela.
   
La popolazione della Solenopsis bacchettae è infatti stimata in
circa mille individui frammentati in diverse piccole
sottopopolazioni. Essendo una pianta strettamente legata alle
zone umide, la sua sopravvivenza è minacciata soprattutto dalle
alterazioni antropiche delle acque, come prelievi d’acqua o
operazioni di bonifica.
   
“Con il professor Brullo vedemmo insieme per la prima volta
questa specie nel 2003 racconta Bacchetta mentre studiavamo
gli stagni temporanei della Sardegna: da quel giorno abbiamo
iniziato a raccogliere materiali d’erbario in tante aree del
Mediterraneo per effettuare uno studio comparativo che ora ha
dato i suoi frutti”. (ANSA).