Ragusa - Caos tamponi rapidi, a Ragusa.
La denuncia della Cgil Sicilia getta ombre sulla corretta attendibilità dei tamponi antigenici rapidi acquistati dall’Asp di Ragusa su delega dell’Assessorato regionale alla Salute, che ha individuato nella persona del Direttore Generale, Angelo Aliquò, il soggetto delegato all’espletamento delle procedure amministrative per l’approvvigionamento urgente dei test rapidi per Sars Cov Antigen.
Una fornitura da 3 milioni di Kit rinofaringei al prezzo di 1,09 euro. Un buon prezzo, si dirà. La spesa complessiva è di 3 milioni 270 mila euro. Ad aggiudicarsi la fornitura la genovese Medical System (che distribuisce kit prodotti in Cina per il sistema Maglumi). Il modello acquistato è Mf-68 Fluoreacare Sars Cov-2 Antigen.
Tutto bene fino al documento diffuso dalla Cgil, a firma di Alfio Mannino e Peppe Scifo, rispettivamente segretario regionale e provinciale, che mostra come “i test rapidi in uso sono poco sensibili alla variante Omicron, addirittura con un margine di errore del 50% cioè che 1 su 2 può essere dichiarato “falso negativo”. Questo è quanto afferma Guido Rasi, consulente del commissario per l'emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo e direttore scientifico di Consulcesi”, spiegano i due sindacalisti.
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Qual è il problema? Il punto discusso e contestato dal sindacato regionale è proprio questo. Nel rilevamento della variante Omicron i tamponi veloci di terza generazione rappresentano un’evoluzione rispetto ai tamponi antigenici delle precedenti generazioni, da cui si da cui si differenzia principalmente per la metodica analitica (immunofluorescenza a secco). In parole povere, l'Asp di Ragusa ha speso poco ma ha acquistato un Kit già superato.
La nuova e più moderna metodica prevede di ricercare il virus sempre con un tampone nasofaringeo oppure orofaringeo, ma con una tecnica di immunofluorescenza in microfluidica ad alta sensibilità, automatizzata e con risposta quantitativa. In sostanza, questo test non dice solo se il virus è presente nelle vie respiratorie, dice anche quanto virus è presente. L’unità di misura è chiamata COI (cut off index) ed è basata su un parametro numerico: se questo supera quota 10 la positività è pressoché certa e non è necessario effettuare un test molecolare per la conferma.
Il Direttore Generale dell’Asp, Angelo Aliquò, in serata ad una emittente televisiva regionale ha annunciato delle verifiche in corso chiarendo al contempo che la commessa e il fornitore scelto sono stati selezionati dall’Assessorato regionale alla salute. Tuttavia, non sono stati ancora pagati e l’Asp dispone anche di altri tamponi rapidi di altro tipo.
La Regione: I tamponi funzionano
"I tamponi acquistati dall'Asp di Ragusa per conto della Regione sono gli stessi in uso in tantissime Regioni italiane e hanno livelli di sensibilità e specificità notevolmente superiori ai parametri minimi fissati dalla circolare ministeriale n.0000705 dell'8 gennaio 2021, che ha previsto che i test rapidi siano utilizzabili in alternativa ai molecolari, purchè in possesso di requisiti minimi di performance superiori all'80% per quanto riguarda la 'sensibilità' e al 97% per quanto riguarda la 'specificità'.
Accuse infondate, avanzate da chicchessia, rischiano di creare un clima allarmistico che può disorientare l'opinione pubblica e non aiuta a gestire al meglio la pandemia". Lo dice il dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica dell'assessorato regionale della Salute, Mario La Rocca, in relazione al comunicato diffuso dalla Cgil di Ragusa, con cui si mette in dubbio la qualità dei tamponi antigenici acquistati dall'Asp iblea.
"I test in questione, che rientrano nella lista dei dispositivi utilizzabili ai fini del rilascio del green pass base - prosegue La Rocca - hanno una sensibilità del 93% e una specificità del 100%. Valori che sono abbondantemente superiori alla soglia minima fissata dal ministero della Salute. D'altra parte, proprio con questi test alla Fiera del Mediterraneo di Palermo sono state trovate percentuali di positività superiori al 30% su una media di 5 mila test giornalieri per oltre una settimana continuativamente, nel momento in cui più alta era la circolazione del virus, a riprova dell'efficacia di questi test antigenici nell'individuazione dei soggetti positivi al Covid. In ogni caso, questo assessorato aveva già effettuato delle prime verifiche la settimana scorsa, non appena sono stati sollevati i dubbi da alcune Usca periferiche, oggi ripresi dalla Cgil. Tali preliminari controlli smentiscono le insinuazioni e fanno pensare che, in qualche caso, possano essersi verificati degli errori di refertazione dovuti a un'errata esecuzione del prelievo o a una non corretta conservazione dello specifico lotto. In parallelo è stata avviata una più ampia attività di verifica in maniera scientificamente rigorosa in grado di fugare ogni eventuale dubbio".