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27/03/2021 11:30

La tournée di Muti e della Cherubini si conclude a Palermo

di Redazione

La tournée di Muti e della Cherubini si conclude a Palermo
La tournée di Muti e della Cherubini si conclude a Palermo

ROMA, 27 MAR Non poteva che concludersi in Sicilia
la tournée, organizzata da Ravenna Festival, che ha visto
Riccardo Muti e l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
attraversare la penisola da nord a sud: dopo gli appuntamenti
registrati a Bergamo e Napoli, già disponibili per lo streaming
gratuito, dalle ore 11 di domenica 28 marzo sarà online il
concerto al Teatro Massimo di Palermo. In questa città il cui
patrimonio e la cui bellezza nascono all’incontro e
stratificarsi di culture, Muti e la sua Orchestra hanno
rinnovato la propria missione per la musica e i teatri italiani,
contribuendo a tenere virtualmente aperte le porte del Massimo
con un programma che include la Sinfonia n. 3 di Franz Schubert
e la Sinfonia n. 9 “Dal Nuovo Mondo” di Antonín DvoÅ™ák, vero e
proprio sguardo sul futuro. In collaborazione con RMMUSIC, il
concerto sarà disponibile per trenta giorni su
ravennafestival.live, su ansa.it nell’ambito del progetto “Ansa
per la cultura” e sulla web TV del Teatro a cui si accede dalla
homepage teatromassimo.it.
   
Muti, a cui Palermo conferisce la cittadinanza onoraria per
l’impegno nel diffondere i valori della pace e della comunione
fra i popoli attraverso il linguaggio universale della musica,
ha scelto di includere in programma una storia di integrazione
sociale e culturale. Nella città che in sé concilia una miriade
di passati fenicio, romano, bizantino, arabo, normanno… la
Cherubini ha eseguito la Sinfonia n. 9 in mi minore Op. 95 che
DvoÅ™ák concepì dopo essere diventato, su invito della mecenate
Jeanette Thurber, direttore del Conservatorio di New York, una
delle prime scuole ad ammettere donne e afroamericani. A
contatto con lo sterminato repertorio spiritual e dei nativi, il
compositore unì due patrimoni popolari, quello boemo e quello
americano. Schubert compose invece la Sinfonia n. 3 in re
maggiore D 200 nel 1815 pochi mesi dopo il proprio diciottesimo
compleanno. Di quest’opera, germogliata tra una messe
incredibile di Lieder (quasi 150 quell’anno), saltano subito
all’orecchio la vena cantabile e la freschezza dell’invenzione
melodica che si dispiegano dopo l’inquieto Adagio introduttivo.
   
(ANSA).