Abbiamo intervistato l’avvocato Enrico La Malfa, esperto in proprietà intellettuale
di Redazione

In un mondo in continua evoluzione, la protezione delle idee e delle innovazioni rappresenta un elemento centrale per imprese, inventori e professionisti del settore. Con l’aumento delle invenzioni e lo sviluppo tecnologico, conoscere i meccanismi e le condizioni per brevettare un’idea diventa fondamentale. Per approfondire questo tema, abbiamo intervistato l’avvocato Enrico La Malfa, esperto in proprietà intellettuale e fondatore del sito registrareunmarchio.it, che ci guida tra i requisiti, le procedure e le opportunità di tutela brevettuale.
L’avvocato Enrico La Malfa è uno specialista nel settore della proprietà intellettuale con anni di esperienza nella consulenza e assistenza a innovatori e aziende su tutto il territorio nazionale. Fondatore di registrareunmarchio.it, è un punto di riferimento per chi desidera comprendere le pratiche e le normative relative al deposito di brevetti e registrazioni di marchi, offrendo anche supporto nel percorso di tutela delle invenzioni.
Avvocato La Malfa, potrebbe spiegare ai nostri lettori cosa si intende esattamente per brevetto e quali invenzioni sono brevettabili?
Certamente. Un brevetto è un titolo di proprietà industriale che conferisce all’inventore il diritto esclusivo di sfruttare la propria invenzione per un certo periodo di tempo. Sono brevettabili tutte le invenzioni che appartengono a qualsiasi settore della tecnica, purché soddisfino determinati requisiti. Tuttavia, ci sono delle esclusioni esplicite previste dall’art. 45 del Codice della Proprietà Intellettuale: si tratta di scoperte, teorie scientifiche, metodi matematici, piani e principi per attività intellettuali, metodi di gioco o attività commerciale, programmi di elaboratore (software) e presentazioni di informazioni. Quindi, sebbene la tutela delle invenzioni sia vasta, alcune categorie sono espressamente escluse dalla brevettabilità.
Quali sono i principali tipi di brevetti esistenti e quali differenze presentano?
Esistono principalmente due tipologie di brevetti: il brevetto per invenzione e il modello di utilità. Il primo tutela innovazioni tecniche che apportano un progresso significativo rispetto allo stato dell’arte e ha una durata di 20 anni dalla data di deposito. Il modello di utilità, invece, si riferisce a invenzioni caratterizzate da un’utilità pratica più semplice, ma comunque innovativa, e dura 10 anni. La scelta tra i due dipende dalla natura dell’invenzione e dalle esigenze del richiedente.
Quali sono i requisiti fondamentali affinché un’invenzione possa essere brevettata?
I requisiti essenziali sono quattro: novità, industrialità, originalità e liceità. La novità significa che l’invenzione non deve essere già stata divulgata o pubblicamente conosciuta prima del deposito della domanda. L’industrialità indica che l’invenzione deve poter essere prodotta o utilizzata in ambito industriale. L’originalità si riferisce alla caratteristica che la soluzione non sia ovvia o scontata, e la liceità implica che la creazione non deve essere contraria alla legge o all’ordine pubblico.
Dove e come si può depositare un brevetto, e quali sono i costi associati?
Il deposito può essere effettuato presso l’ufficio brevetti del proprio paese. In Italia, ad esempio, tramite l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM). Per i brevetti europei, si può ricorrere all’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO), e a livello internazionale tramite il sistema PCT della WIPO, che consente di presentare una domanda unica e poi estenderla ai vari paesi desiderati. A livello pratico, le domande devono essere depositate online. I costi di deposito variano: per un brevetto per invenzione industriale, le tariffe di base si aggirano tra 50 e 200 euro, mentre le tariffe di mantenimento partono dal quarto anno e possono arrivare fino a 650 euro dal quindicesimo anno. Per i modelli di utilità, i costi sono generalmente inferiori, con tariffe di deposito da circa 60 a 120 euro. È importante sottolineare che è praticamente impossibile fare una domanda di brevetto da soli senza l’assistenza di un professionista specializzato. Per questo motivo, i costi di partenza reali per un brevetto in Italia si aggirano intorno ai 3/4 mila euro, comprensivi della consulenza professionale, della redazione tecnica della domanda e delle tasse di deposito.
Quanto dura un brevetto e può essere rinnovato?
La durata di un brevetto per invenzione è di 20 anni dalla data di deposito, mentre il modello di utilità si estende per 10 anni. Purtroppo, non è possibile rinnovare o prorogare la validità di un brevetto oltre questa scadenza. Una volta scaduto il termine, l’invenzione entra nel pubblico dominio e può essere liberamente sfruttata da altri.
Si può vendere o cedere un brevetto? Come funziona?
Sì, assolutamente. La vendita o il trasferimento della titolarità di un brevetto è possibile e può avvenire tramite un atto notarile o un accordo scritto registrato presso l’UIBM. Questa operazione consente ai titolari di monetizzare le proprie invenzioni e favorisce lo sfruttamento commerciale delle innovazioni.
È possibile modificare un brevetto dopo il deposito?
In linea di principio, si può effettuare una modifica parziale del brevetto depositato, ma se si intende apportare variazioni sostanziali, si deve procedere con un nuovo deposito. In pratica, le modifiche devono essere conformi alle caratteristiche originarie e non alterare la natura fondamentale dell’invenzione.
E infine, si può brevettare un’idea?
No, non si può. Uno dei principi fondamentali della brevettabilità è l’industrialità, ovvero che l’invenzione sia concreta e possa essere realizzata in modo pratico. Quindi, un’idea astratta, senza una implementazione tecnica o una soluzione concreta, non può essere brevettata.
Dallo scenario trattato dall’avvocato La Malfa emerge un mondo ricco di opportunità, ma anche di regole precise e requisiti stringenti. La tutela tramite brevetto rappresenta un passo cruciale per chi desidera proteggere le proprie invenzioni e valorizzare il proprio lavoro innovativo.
Tuttavia, è fondamentale conoscere bene le procedure e le limiti del sistema, così da evitare errori e sfruttare al massimo gli strumenti a disposizione. In un mercato sempre più competitivo, la capacità di tutelare e monetizzare le proprie invenzioni può fare la differenza tra il successo e il rischio di perdere un’opportunità.
Future sviluppi nel settore, tra miglioramenti normativi e nuove tecnologie, potrebbero rendere ancora più accessibile e vantaggioso il percorso brevettuale, contribuendo a stimolare la creatività e l’innovazione a livello globale.
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