Roma – I vaccini per i bambini arriveranno con Babbo Natale, “nella terza decade di dicembre” aveva comunicato il ministro della Salute Roberto Speranza, mentre le iniezioni vere e proprie cominceranno "il 23 dicembre" annuncia oggi Franco Locatelli, coordinatore del Cts nazionale e presidente del Consiglio superiore di Sanità. Non sarà obbligatorio ma il governo avvierà comunque già nei prossimi giorni - dopo l’ultimo ok dell’Aifa, che appare a tutti scontato - una massiccia campagna di sensibilizzazione sul piano vaccinale per l’infanzia, per fiaccare le prevedibili resistenze psicologiche.
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La fascia 5-11 anni è pari a 4 milioni di piccoli italiani, che andranno a sommarsi agli adulti alle prese con le terze dosi. Ambulatori, hub e personale sanitario dedicati all’emergenza Covid dovranno aspettare ad essere riconvertiti alla cura di altre patologie. La dose per i bimbi è pari a un terzo di quella raccomandata per gli over 12 e, per il momento, non sembra che i richiami varranno anche per loro: la campagna vaccinale continua a navigare a vista, insieme a ricoveri e contagi. i ricercatori non sono riusciti a definire un titolo anticorpale protettivo, dunque è inutile fare il conto degli anticorpi attraverso un tampone sierologico per capire se ce ne sono abbastanza.
Sul rapporto tra rischi e benefici del vaccino, la malattia è generalmente lieve nei bambini, ma non mancano casi per via della maggiore contagiosità della variante Delta, paragonabile alla varicella, e può comunque debilitarli per mesi sotto forma di long Covid, con sintomi a lungo termine come insonnia e dolori muscolari. Neutralizzando un’altra fetta di potenziali diffusori, la circolazione del virus sarà ulteriormente indebolita a vantaggio soprattutto della popolazione più anziana e fragile, che ogni giorno che passa perde un po’ di anticorpi.