Ragusa - È sempre un’Italia a due marce quella che emerge dai dati delle vaccinazioni dopo il periodo delle vacanze estivo, in cui la campagna ha subito un fisiologico rallentamento. L’obbligo del green pass per tutti i lavoratori a partire dal 15 ottobre, approvato dal Cdm il 16 settembre, non è servito smuovere le torbide acque in cui ristagna la Sicilia, che si conferma fanalino di coda ormai cronico del piano vaccinale.
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Nella prima settimana post decreto, dal 17 al 23 settembre, le nuove somministrazioni sono state 568mila rispetto alle 478mila dei 7 giorni precedenti : un +19% di media nazionale tutt'altro che omogenea però nel Paese, e anzi risultante da valori territoriali diametralmente opposti. A trainare la ripresa delle iniezioni è il solito Nord, con Valle d’Aosta (+98,7%), Veneto (+77,3%) e Trentino (+73,3%).
All'altro capo della classifica il Mezzogiorno con Calabria (+9,9%), Campania (+5,1%) e Puglia (+3,3%). D’accordo che la bella stagione al Sud è più lunga, tuttavia non può non colpire il dato della Sicilia, unica regione a registrare addirittura un arretramento delle prime dosi rispetto al periodo feriale e all’introduzione del certificato verde sul posto di lavoro: -0,9%. E questo malgrado l’Isola sia all’ultimo post per vaccinati: solo il 70% degli over 12 è completamente immunizzato, contro la media nazionale del 78,2%.