di Ansa

PALERMO, 27 OTT La vendemmia più lunga d’Italia
cento giorni di raccolta è giunta al termine in Sicilia.
Iniziata nella parte occidentale dell’Isola, tra la fine di
luglio e la prima decade di agosto, si è conclusa a fine ottobre
nei vigneti dell’Etna. Le premesse per ricordare in Sicilia
l’annata 2022 come un’ “annata eccellente” ci sono tutte: uve
sane dal punto di vista fitosanitario e in perfetto equilibrio
acidozuccherino, ottime sensazioni organolettiche, grande
qualità, con bianchi freschi ed equilibrati e rossi che lasciano
presagire strutture e complessità importanti. La congiuntura
climatica si è rivelata favorevole per l’intero ciclo vegetativo
e determinante per la qualità delle uve: un autunno piovoso
seguito da un inverno con minori precipitazioni e una fredda
primavera. Le alte temperature e la siccità dell’estate
siciliana hanno inibito la diffusione delle malattie della vite
e inciso, solo in alcuni areali, sul calo della produzione per
circa il 510%.
“Parlare di vendemmia in Sicilia è come parlare dei massimi
sistemi essendo la regione molto vasta, con condizioni
climatiche diverse e varietà molto diverse commenta l’enologo
Emiliano Falsini. Nella zona meridionale di Noto e Vittoria ci
sono ottimi riscontri sul Frappato e Grillo mentre il favorevole
andamento climatico nella zona di Caltanissetta, con vini a base
Grillo e Nero D’Avola, ci regalerà vini molto buoni per
complessità, struttura e freschezza. A Lipari, ci aspettiamo
grandi risultati soprattutto dal Nero D’Avola e dalle varietà
bianche. Sull’Etna sarà un’ottima annata, perché le uve sono
molto sane e in perfetto equilibrio”. (ANSA).
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