La cucina siciliana ancora protagonista sulle pagine del The Guardian, grazie alla descrizione accurata di Rachel Roddy in merito a una delle sue ricette più celebri e non è la prima volta...
Questa Volta la nota giornalista si è soffermata sulla "pasta chi vruocculi arriminati", uno dei piatti della cucina siciliana e della della Cucina Palermitana, nello specifico, insieme alla pasta con le sarde e gli anelletti al forno.
La pasta con i vruoccoli arriminati, è uno dei piatti più gustosi e profumati della cucina palermitana, una pasta dal gusto inimitabile, speziato, dolce e salato allo stesso tempo, come nella migliore tradizione siculo-araba, dal colore tendente al giallo grazie all’ausilio del prezioso zafferano tanto amato dai palermitani
L’articolo del Guardian, a firma di Rachel Roddy, inizia con il racconto di un tragitto in auto nella periferia di Gela: “Abbiamo incrociato un camion, con il retro scoperto e pieno di cavolfiori di colore verde, viola elettrico e bianchi”. Una scena molto comune a chi vive in Sicilia e specialmente per chi vive nel Sud dell’Italia. E lei lo sa bene avendo sposato un siciliano.
Quell’immagine e il camion incontrato sulla strada “è ancora la prima cosa che mi viene in mente quando raccolgo un cavolfiore”, scrive Roddy, la nota giornalista del The guardian. Quindi la doverosa precisazione: in siciliano, e più precisamente, in palermitano, il nome del piatto è pasta con i "vruócculi arriminati". In Sicilia infatti, i cavolfiori sono comunemente chiamati broccoli.
Il nome “arriminato” significa in dialetto siciliano, mescolato e deriva dall’atto del continuo mescolare che serve a rendere cremoso questo piatto prepararto con i cavolfiori (i cavolfiori sono comunemente chiamati in dialetto broccoli) saltati con la cipolla, l’uva passa, pinoli, zafferano e sarde salate che impreziosiscono il condimento. A completare il piatto, c’è il meraviglioso pangrattato tostato, la cosiddetta “muddica atturrata“, considerata dagli antichi il “formaggio dei poveri” che ingannava la mente. La pasta che si utilizza per questa ricetta tipica, sono i bucatini. Il bucatino è capace di “intrappolare” buona parte del condimento in uno sfizioso e saporito assaggio.
Ricetta della pasta chi vruocculi arriminati
Ingredienti per 4 persone
Cavolfiore, 1 grande;
Olio extravergine d’oliva, 6 cucchiai;
Cipolla 1;
Filetti di acciughe, 4-6;
Zafferano in pistilli, 5;
Pasta, 400 g (bucatini, mezze maniche, fusilli);
Pangrattato, 150 g;
Pinoli, 30 g (facoltativi).
Uva sultanina q.b
Procedimento della pasta chi vruocculi arriminati
Spezzettate il cavolfiore in cimette grandi. Cuocete in acqua bollente e salata, fino a renderlo tenero (poi continuerà a cuocere con gli altri ingredienti). Tenete da parte l’acqua di cottura.
Prendete una padella capiente e scaldate olio, cipolla e sale, mescolando fino a fare ammorbidire la cipolla. Unite le acciughe, l’uvetta sultanina precedentemente fatta rinvenire e i pinoli. Cuocete ancora per circa un minuto.
Aggiungete il cavolfiore, mescolate e unite due mestoli di acqua di cottura che avete messo di lato. Fate sobbollire per cinque minuti.
Sciogliete lo zafferano in un po’ dell’acqua del cavolfiore e aggiungetelo all’ultimo minuto: mescolate per fare diventare il composto morbido, da consistenza cremosa.
Riportate a ebollizione l’acqua del cavolfiore e cuocete la pasta al dente.
Nel frattempo, preparate la muddica atturrata. In un padellino, tostate il pangrattato con olio e un pizzico di sale, fino a farlo diventare dorato.
Quando la pasta è al dente, scolatela e versatela direttamente nella padella dove avete cotto il cavolfiore. Arriminate, cioè mescolate, in modo che tutto si amalgami molto bene.
Impiattate e guarnite con la vostra pasta che vruocculi arriminati con la "muddica atturrata, il pangrattato abbrustolito e buon appetito
Barbara Conti