di Ansa
CATANIA, 12 APR I cavi di telecomunicazione in
fibra ottica, in associazione con algoritmi innovativi di
intelligenza artificiale, possono contribuire alla comprensione
e il monitoraggio dei sistemi idrotermali in aree vulcaniche.
Lo ha dimostrato analizzando le registrazioni in bassa
frequenza delle deformazioni dinamiche acquisite mediante la
tecnologia Dat (Distributed Acoustic Sensing) sull’isola di
Vulcano un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia, del GeoForschungsZentrum di Potsdam,
in Germania, e dell’Università di Catania. Lo rende noto l’Ingv.
I risultati sono contenuti in uno studio recentemente pubblicato
sulla rivista Scientific Reports.
Interrogando tramite un dispositivo Das un cavo per le
telecomunicazioni in fibra ottica onshore e offshore che
collega l’isola di Vulcano alla Sicilia, il team è riuscito a
rilevare automaticamente gli eventi sismovulcanici. Durante
l’acquisizione, durata 1 mese, i ricercatori hanno rilevato
1.488 eventi con una grande varietà di forme d’onda composte da
due bande di frequenza principali (da 0,1 a 0,2 Hz e da 3 a 5
Hz) con varie ampiezze relative.
La valutazione del rischio vulcanico richiede informazioni
geofisiche, geochimiche e geologiche che vengono acquisite
attraverso strumentazione scientifica installata sui fianchi e
sulla sommità dei vulcani. In particolare, la natura dei segnali
sismici a lunghissimo periodo (VLP) e a lungo periodo (LP) nei
vulcani è da diversi decenni oggetto di dbattito scientifico.
La comprensione dei meccanismi di origine dei segnali LP e
VLP è, quindi, una componente fondamentale per valutare lo stato
di attività vulcanica e contribuire, così, alla definizione del
corretto livello di allerta. (ANSA).
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