Modena - Il signore a sinistra nella foto è Enzo Ferrari, il più giovane, a destra, è Mauro Forghieri, ingegnere, morto oggi a Modena all’età di 86 anni. Mauro era figlio di un tornitore, si era laureato a Bologna in Ingegneria meccanica con una tesi sul “motore piatto” e nel 1961, con grande sorpresa di tutti, fu chiamato da Enzo Ferrari a dirigere il Reparto Corse, quello della Formula Uno.
Enzo aveva licenziato i 9 dirigenti del Reparto Corse in un sol colpo con una frase che rimase nella storia: “Ho deciso di fare generali i caporali perché di voi generali che non sapete fare i generali non ho più bisogno”. Diede il ruolo di più grande prestigio nella Formula Uno a un ragazzo sconosciuto di Modena, figlio di tornitore. Forghieri aveva 26 anni, Ferrari era già Ferrari nel mondo.
Era quel Mauro Forghieri che, in Formula Uno, con la Ferrari, avrebbe vinto sette titoli mondiali costruttori, facendo la storia della Rossa e del suo Cavallino Rampante.
Con Enzo Ferrari ebbe un rapporto burrascoso: era un uomo intrattabile e dal carattere durissimo, tipico di chi -venendo dal nulla- si è fatto da se’. Enzo Ferrari era rimasto orfano del papà e del fratello maggiore quando era ancora piccolissimo, e si era ritrovato capofamiglia con una officina meccanica da portare avanti. Nel 1956 aveva perso un figlio, Dino, promettente ingegnere, per una brutta distrofia. Dino aveva 24 anni. Cinque anni dopo, Enzo incaricò uno sconosciuto, di 26 anni, di portare in alto il suo nome e il nome della sua fabbrica.
Quando gli chiesero: “Commendatore, perché porta sempre gli occhiali da sole? Non esistono foto, anche di sera, in cui lei sia senza quelle lenti nere…”, Ferrari rispose: “Non voglio fare vedere agli altri come sono fatto dentro”.