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The Beast a Roma: la supercar di Joe Biden. VIDEO

L'ammiraglia del Presidente degli Stati Uniti è soprannominata La Bestia: Ha vetri spessi 13 cm e lanciagranate



Roma - Il suo nome è “The Beast”, la bestia. E' l’auto che accompagna Joe Biden nel suo viaggio in Italia per partecipare al G20 di Roma. L’auto che non viaggia mai da sola, ma all’interno di un corteo che arriva a contare circa trentacinque veicoli tra staffette, Suv dei servizi segreti, mezzi per contromisure con minacce NBC (nucleari, chimiche e batteriologiche) e ambulanze.

Il modello attuale è entrato in servizio il 24 settembre 2018, in occasione di una visita dell’allora presidente Donald Trump a New York. È prodotta dalla Cadillac, e per questo chiamata anche “Cadillac One” sulla falsariga dell’Air Force One e del Marine One, nominativo radio rispettivamente dell'aereo e dell’elicottero presidenziale.

La carrozzeria riprende i tratti stilistici dell’Escalade, in particolare nel frontale, ma poggia su un telaio derivato da quello dei pick-up “heavy duty” con specifiche rigorosamente segrete. Come quelle relative al motore, che secondo gli esperti può essere il V8 a benzina Vortec 8,1 litri oppure il turbodiesel V8 Duramax 6,6 litri. Poggia su pneumatici specifici, derivati da quelli riservati ad autocarri medio-pesanti per poter supportare un peso stimato tra 15mila e 20mia libbre, cioè tra 7 e 9 tonnellate.

Anche per questo, la velocità massima stimata non dovrebbe superare i 100 km/h. Non si sa neppure quanti esemplari conti la flotta presidenziale, considerato che per ogni spostamento ne vengono usate due (una di riserva); si suppone che ciascuna di esse costi circa 1,5 milioni di dollari.

Se la velocità massima non è il punto forte di The Beast, lo è certamente la quantità di dotazioni di sicurezza di cui è dotata. L’auto non è dotata di serrature esterne, i vetri blindati spessi 13 centimetri sono in grado di resistere anche ai fucili d’assalto e gli pneumatici “run flat” permettono al veicolo di continuare a muoversi anche se colpiti.

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L’abitacolo è completamente isolato dall’esterno, incorpora serbatoi di ossigeno per consentire la normale respirazione in modo da proteggere gli occupanti da un attacco chimico. La carrozzeria è completamente blindata per resistere alle esplosioni, lo sono anche il pavimento e il serbatoio del carburante, quest’ultimo è rivestito di una speciale schiuma per evitare incendi e detonazioni. Come le precedenti auto presidenziali, anche quella attuale dovrebbe avere visori notturni, lanciatori di gas lacrimogeni e di granate fumogene per mascherare il veicolo in caso di attacco. Per permettere le comunicazioni del Presidente, a bordo ci sono i sistemi di comunicazione criptati collegati con i centri del potere americano.


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