Auto e motori Vintage elettrico

Volkswagen ID.Buzz, il Bulli elettrico. FOTO. VIDEO

l Volkswagen ID.Buzz arriverà nell’autunno del 2022, con uno stile distintivo, motore da 204 CV, batteria da 77 kWh e autonomia prevista 450 km



Il Bulli, il mitico furgoncino dei "figli dei fiori", nato nel 1950 e diventato una vera e propria icona per tante generazioni - diventa 100% elettrico e cambia nome. Sul nuovo Volkswagen ID. Buzz, motore e trazione sono rimasti posteriori, proprio come il suo predecessore, ma ora al posto del mitico boxer da soli 25 cavalli c’è un’unità elettrica da 204. Lungo quattro metri e 71, alto e largo quasi due, per un’abitabilità interna sorprendentemente ampia, condivide con la sorella ID.4 il pianale e anche la batteria da 82 kWh, che dovrebbe garantire un’autonomia di circa 450 km.

È compatto, ha sbalzi ridotti al minimo. Il cofano è così piccolo da creare quasi una linea unica con il grande parabrezza. Morale della favola: è più corto, e di un bel po’, rispetto al T6 a motore termico, ma con lo stesso spazio interno. E questo perché nasce sulla piattaforma modulare Meb, pensata appositamente per i veicoli elettrici. Immaginate uno skateboard con le ruote ai quattro angoli. Il principio è molto simile, con una batteria spalmata tra gli assi e un motore posizionato dietro. Ecco spiegato il motivo di un abitacolo così spazioso e di un diametro di sterzata di poco superiore agli 11 metri.

Il nuovo Bulli ha uno stile che colpisce. Ci sono fanali full Led (Matrix Led IQ. Light a richiesta) cerchi fino a 21 pollici di diametro e il tetto bianco a contrasto dal sapore vintage. Già nella versione T1, ossia il primo Bulli, il design era al servizio della funzionalità. "Form follows function" dicono gli inglesi. Questa la massima fondamentale nella realizzazione anche al design dell’ID. Buzz. Le forme nettamente espressive vanno a braccetto con un’aerodinamica curata che si concretizza in un Cx di 0,285. In questo modo si riduce il consumo energetico e si aumenta l’autonomia. E allora, tiriamo in ballo qualche dato: sotto il pianale c’è una batteria ad alto voltaggio agli ioni di litio da 82 kWh (77 kWh netti), che alimenta un motore elettrico da 204 CV e 310 Nm di coppia. La velocità massima è stata limitata elettronicamente a 145 km/h. L’autonomia, però, è ancora da scoprire, ma pensando alle prestazioni della ID.4 (dalla quale eredita motore e accumulatore), dovrebbe attestarsi attorno ai 450 km nel ciclo Wltp.

Dentro sembra di essere in un open space pieno di colori, fatto di materiali riciclati per diminuire l’impatto ambientale. Di serie c’è un’illuminazione ambiente a 10 tinte, a richiesta si può arrivare a 30. Gli interni in stile lounge possono ospitare comodamente cinque persone con i rispettivi bagagli (il vano posteriore ha una capacità fino a 1.121 litri). Oppure è possibile portare il volume di carico a 2.205 litri ribaltando la seconda fila di sedili. Sul medio periodo, seguiranno le configurazioni a sei e a sette posti, oltre a una variante a passo lungo. La parte strumenti riprende quanto già visto per ID.3 e ID.4. Davanti agli occhi c’è il Digital Cockpit da 5,3 pollici, mentre a centro plancia trova posto il sistema di infotainment da 10" o da 12" a richiesta. Molto ricca la suite di Adas e di aiuti alla guida, tra i quali spicca la funzione Memory per il parcheggio automatizzato. Qualcosa di molto simile a quanto visto su BMW: l’auto memorizza un percorso, per poi effettuarlo in retromarcia in modo automatico. Debutta pure l’ultima versione del Travel Assist con scambio di dati con le altre auto che, per la prima volta, permette il cambio di corsia automatizzato in autostrada. Cosa significa? Che se riceve i dati dalle altre auto, l’ID. Buzz riesce in autonomia a "orientarsi" nella manovra di spostamento da una corsia all’altra, in più riesce a seguire la strada anche quando c’è una sola delimitazione della carreggiata, per esempio sulle strade extraurbane senza linee centrali di demarcazione delle corsie.

Ricarica facile. Si chiama Plug & Charge, ed è una funzione che facilita la ricarica alle colonnine. Tramite il connettore di ricarica l’ID. Buzz effettua l’autenticazione presso colonnine per ricarica rapida a corrente continua (DC) compatibili con lo standard Plug & Charge. Scendendo nei dettagli, non appena viene inserito il cavo di ricarica ha inizio una comunicazione crittografata e sicura (secondo lo standard ISO 15118) tra l’ID. Buzz e la colonnina. A questo processo di autenticazione della durata di pochi secondi segue la procedura di ricarica, il cui pagamento non richiede più un’apposita carta, ma solo un account We Charge.

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Sono undici le varianti di colore all’appello: una vernice a tinta unita (Candy White), cinque metallizzate (Mono Silver, Lemon Yellow, Starlight Blue, Energetic Orange e Bay Leaf Green), una perlata (Deep Black) e quattro verniciature bicolore. A questo punto viene da domandarsi quanto costi il nuovo ID. Buzz. Il listino non è stato ancora comunicato, ma è facile prevedere un prezzo di partenza di poco superiore ai 60 mila euro. Seguiranno anche versioni meno potenti e allestimenti meno ricchi, che abbasseranno la soglia d’accesso. Quello che, invece si conosce, è il suo debutto nelle concessionarie, previsto per l’autunno 2022 insieme alla variante cargo.


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