Cronaca
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05/06/2012 22:32

Autopsia sul corpo del polacco ucciso a Ispica

L'esame autoptico domani

di Valentina Raffa

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Il luogo del delitto
Il luogo del delitto

Ispica – Proseguono senza sosta le indagini dei carabinieri della Compagnia di Modica sull’omicidio del polacco 63enne Wogdan Wieslaw Drewniak, meglio noto come “Masi”, trovato cadavere nel vialetto della villetta sita sulla litoranea Pozzallo-Porto Ulisse, al km 13°, di cui era il custode.
Sul posto la squadra scientifica carabinieri del nucleo operativo per effettuare i rilievi necessari e le riprese. Masi era ritenuto una brava persona da tutti, eppure qualcuno gli ha sfondato il cranio. Una morte violentissima avvenuta all’esterno della villetta, nei pressi del secondo cancello di accesso all’abitazione. L’uomo potrebbe essere stato colpito da dietro con un corpo contundente, forse un bastone, ma potrebbe farsi strada un’altra ipotesi, ossia che qualcuno abbia sbattuto violentemente la testa del polacco su un muretto del viale dove vi è traccia di sangue in abbondanza, e macchie ematiche sono presenti anche nello stesso vialetto.
Potrebbe essersi trattato di una rissa a seguito di litigio, ma si dovranno attendere i risultati dell’autopsia, che sarà effettuata al Maggiore su richiesta della Procura della Repubblica di Modica, per sapere se Masi abbia altri lividi sul corpo dovuti alla presunta lite, e se avesse alzato il gomito, in quanto chi lo conosceva ricorda che, quando non era al lavoro, consumava alcolici. Un fatto certo è che nella villetta non c’è stata effrazione né sembra manchi alcunché.
I militari dell’Arma di Modica hanno interrogato una decina di persone. Si tratta di polacchi e di ispicesi che vivono vicino alla villetta o lavorano nell’azienda agricola limitrofa dove lavorava, insieme con la moglie, anche Masi, quanto meno fino ad una decina di giorni addietro, quando la donna è partita per la Polonia e pare che pure Masi si sia preso una pausa. È stata proprio lei, di ritorno dalla Polonia, non trovando il marito ad attenderla, a chiamare i militari dell’Arma della Stazione di Ispica, che, avviate le ricerche, hanno effettuato la macabra scoperta. Allo stato attuale non ci sono sospettati.
Chi conosceva Masi o aveva lavorato con lui lo ricorda come una persona buona e riservata.

La Sicilia