di Redazione

Altri veleni sulla Siracusa-Gela. L’assessore aretuseo alla Protezione civile, Enzo Vinciullo, chiede alla magistratura aretusea di conoscere i motivi per i quali l’autostrada non si apre. Contemporaneamente, Giuseppe Gennuso, deputato dell’Mpa, segnala la preparazione di un dossier da consegnare agli organismi competenti: un documento che fa luce sullo stato di degrado di numerosi segmenti del tratto Avola-Rosolini. «Eccessiva la commistione fra politica e affari» commenta l’on. Egidio Ortisi, che ritiene indispensabile l’intervento della magistratura: ma la circostanza non fa che affiorare un disagio tipico del Mezzogiorno, in cui l’ultima spiaggia è quasi sempre il ricorso alla Giustizia.
«I materiali usati – sostiene Gennuso – sono di scarsa consistenza. Troppi gli avvallamenti e le recenti piogge hanno danneggiato l’asfalto; un mio consulente tecnico ha evidenziato che in alcuni punti sarebbe stato necessario impostare altre pendenze: in ogni caso sono visibili i salti di quota lungo il percorso».
«Non so se si tratti di materiali – asserisce Enzo Vinciullo –. I collaudi sono stati fatti e in prefettura se n’è parlato spesso: la direzione dei lavori ci ha sempre assicurato che tutto era stato verificato. Credo più all’ipotesi che, a causa del mancato utilizzo della strada, essa non si sia assestata. A ciò dobbiamo aggiungere il passaggio dei mezzi di lavoro, che ha esercitato una compressione in punti particolari del percorso. La segnaletica orizzontale, inoltre, s’è già scolorita, ma il Consorzio autostrade ci aveva garantito che prima dell’apertura avrebbe ridipinto la aree sbiadite».
Resta il fatto che i danni «dal mancato utilizzo, ci sono». E anche quelli da manutenzione. «Già affiorano – rileva Vinciullo – le infiorescenze laterali: la strada deve essere pulita. E’ chiaro che, se ci sono altri tipi di danni da esecuzione dei lavori, lo dovranno appurare i tecnici». La questione-illuminazione sembra essere superata, ma non totalmente: «Le luci ci sono – dice Vinciullo –. ma si sono dimenticati di proteggere le “torri-faro” con i guard-rail: entro la prossima settimana il problema sarà risolto». Insomma, nulla, secondo Vinciullo sarebbe più d’ostacolo all’apertura della strada: «Ecco perché – spiega – chiediamo l’intervento della magistratura: ci dovrebbero aiutare a comprendere quali sono i motivi per i quali l’arteria resta chiusa al traffico».
Frattanto, il sottosegretario ai Trasporti, Raffaele Gentile, fa sapere di volere approfondire gli ultimi sviluppi della vicenda a partire da domattina.
Ortisi, che aveva partecipato alle riunioni tecniche all’Ars, parla di sminuito ruolo della politica davanti a queste incompiute. «Paga la gente – commenta Ortisi –. Tutte le opere pubbliche vivono su polemiche improvvisate: di fatto non esiste una possibilità reale di premiare o punire un contraente. Dall’autostrada ai rigassificatori, la politica non ha mostrato di saper dirigere ma di essere diretta: e la Siracusa-Rosolini, per il tipo di intreccio fra mondo politico e affari è in affanno». Il costante ricorso alla magistratura è definito «auspicabile» dall’esponente di centrosinistra. «Ma è indice – sostiene – del malessere di una comunità in cui tutto si riconduce all’intervento degli organismi inquirenti, conferma l’anomalia della mescolanza fra politica ed affari».
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