Suprema corte rigetta il ricorso di una casa di cura siciliana
di Redazione

PALERMO, 2 AGO – Il datore di lavoro non può
esaminare il computer di un proprio dipendente per accertare
eventuali violazioni disciplinari. Lo ha sancito la Cassazione
(sentenza 18442/13) rigettando il ricorso di una casa di cura
siciliana che voleva utilizzare contro l’addetto
all’accettazione della struttura i dati del suo stesso pc. I
giudici hanno sottolineato che il personal computer contiene
dati sensibili il cui tracciamento viola la riservatezza del
lavoratore.
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