Economia
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01/02/2011 23:29

Bandiera: Lombardo non rispetta i sindacati Investimenti Eni bloccati

Due miliardi di euro in attesa di essere spesi in Sicilia

di Redazione

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Giorgio Bandiera
Giorgio Bandiera

Ragusa – “Ragusa ancora una volta penalizzata dalle scelte del Governatore Raffaele Lombardo”.

Esordisce così Giorgio Bandiera, segretario generale Uil Ragusa all’indomani della venuta del presidente nella provincia iblea.

Nonostante il sindacato avesse già promosso per i canali istituzionali una richiesta di incontro, e sarebbe pure la seconda, per lo sblocco degli investimenti Eni in provincia di Ragusa, il Governatore ha pensato bene di ignorare l’istanza delle forze sociali e affidare la risposta a un convegno politico, relegando tale replica a una posizione di marginalità che nulla ha a che vedere con la normale gestione delle relazioni sindacali”. Siamo davvero al paradosso -continua Bandiera nel suo intervento- la politica non può prestare il fianco ai giochi di partito e del suo leader quando in ballo c’è il futuro di un territorio. Purtroppo, è ignoto ai più che il tesoretto di Eni che dorme nei cassetti della Regione Siciliana ammonta a qualcosa come due miliardi di euro, che potrebbero essere spesi in investimenti nell’Isola. Così come è ignota a Eni la convocazione dell’incontro di Presidenza per il 3 febbraio prossimo, tuttavia citofonata a mezzo stampa dallo speaker politico di turno con accordi già confermati che attenderebbero, solo una semplice sottoscrizione delle parti.

Ma la realtà è tutt’altra, poiché né Eni né il sindacato hanno ricevuto invito formale per incontrare il Presidente della Regione Sicilia.

Se il Governatore ha deciso di non riconoscere le forze sociali a tutti i livelli, non convocando il tavolo richiesto, ce lo dica apertamente, ma non affidi le risposte attese dal territorio ai megafoni del suo partito, perché c’è il rischio serio di stravolgere la veridicità dei fatti e creare false aspettative ai lavoratori e alle aziende, nella prospettiva di avere una risposta certa per gli impieghi economici stanziati e tuttavia sospesi sine die dal presidente stesso.

Ancora una volta il Governatore pubblicizza messaggi politici e di parte che nulla hanno a che vedere con la normale gestione delle relazioni sindacali e industriali.

Non è così che si governa lo sviluppo dell’isola e in particolare del nostro comprensorio, reo forse di avere un’antica abitudine alla democrazia e al rispetto delle istituzioni. Una provincia che si è difesa in questi due anni di crisi tutelando posti di lavoro e registrando un calo fisiologico dell’1,7% (appena!) sul totale degli occupati non stabili.

Invitiamo pertanto il presidente a rispettare il protocollo istituzionale e a convocare le parti sociali con la dovuta urgenza e nelle sedi deputate”.