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29/05/2008 01:08

Barista tunisina accarezza una bimba italiana. Viene aggradita dai genitori

di Redazione

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Il sorriso di una neonata seduta sul passeggino e la carezza di una ragazza che si avvicina al viso della piccola per seguire l’impulso di rispondere a quel sorriso.

Venerdì pomeriggio, in un bar di Ragusa, quella che poteva essere la scena ordinaria di una innocente simpatia nata dall’incrocio degli sguardi di una bimba di otto mesi e di una ragazza di 25 anni che serviva ai tavoli, si è trasformata in un episodio di follia e ignoranza.

Questo perchè la cameriera del bar dove è successo il tristissimo episodio di intolleranza è una ragazza tunisina, una bella magrebina dagli occhi scuri e dai lunghi capelli neri le cui fattezze somatiche non nascondono la propria origine. Il “naso naso”, un leggero strofinamento che è avvenuto fra la ragazza e la neonata ha scatenato l’inorridimento dei genitori.

Il padre, non appena ha visto la cameriera che con dolcezza si avvicinava al viso della figlia si è avventato su di lei, spingendole con la mano la fronte per allontanarla dalla figlia. La barista tunisina si è accasciata a terra incredula per la reazione dell’uomo e per quanto stava accadendo intorno a lei a causa di quella carezza.

La neonata ha iniziato a piangere, pur senza capire le parole del genitore che urlava mentre spingeva la ragazza: “Allontanati da mia figlia, hai l’Aids, hai l’epatite”.

Parecchi testimoni, fra cui i colleghi della giovane magrebina hanno assistito inebetiti a questa scena.

Anche la madre della bimba ha urlato contro la tunisina e alla fine è arrivata pure la Polizia.

In questo trambusto la ragazza si è sentita male, in preda a una crisi di stress e di nervi.

“Non riusciva a respirare – raccontano le colleghe – piangeva a dirotto, siamo rimasti tutti senza parole”.

All’indomani dell’accaduto la cameriera tunisina e la sua datrice di lavoro sono state chiamate in Questura.

“Perfino gli agenti hanno suggerito alla nostra collega di presentare una querela – raccontano le colleghe -, ma lei non ne vuole sapere, ha paura di tutto pur essendo regolare, con ingaggio e con tutte le carte in regola: teme di essere mandata via, teme di perdere il lavoro”.

La ragazza non ha presentato denuncia e non l’ha fatto nemmeno il suo datore di lavoro. Ma qualcuno, per fortuna, ha raccontato quello che ha visto venerdì in un bar del capoluogo.

“Non voglio parlare – queste le uniche parole che ha detto la cameriera tunisina in risposta al tentativo di strapparle un commento -, io non darò mai più una carezza a un bimbo italiano”.

                                                                        Telenova