Lacrime di rabbia
di Redazione

Roma – Cinepanettone con rabbia. Quella di Belen che in «Natale in Sudafrica» è la bellona di turno ma a farsi considerare solo per il suo «lato b» proprio non ci sta. Anche se era stata lei stessa a dire «gli altri recitano, io mi limito a mostrare il lato b». Ieri invece le vengono le lacrime agli occhi e parla senza troppi peli sulla lingua: «Non fanno che accusarmi di non saper far nulla ma io sto imparando, sono una showgirl e non vedo perchè debba dimostrare qualcosa a qualcuno. Vengo inchiodata ad ogni battuta che faccio. Anzi gli italiani non ne possono più. Diciamolo e basta: a tutti piace vedere un bel corpo. E, poi, non capisco che cosa ci si aspetta da una ragazza come me. Sfido qualunque mia collega a dire di no a un cinepanettone, agli spot della Tim e a Sanremo. Mi accusano di fare scandalo ma il vero scandalo e la vera volgarità, è chi fa prima i calendari e poi si mette in politica. Io, almeno, so che non farò mai politica».
In compenso fa le vacanze nel suo primo cinepanettone. Vacanze che, quest’anno, si fanno per l’appunto in Sudafrica, con il safari che fa da cornice a uomini (Massimo Ghini e Giorgio Panariello) che si contendono la bella di turno (appunto Belen Rodriguez) o, in alternativa a uomini (Christian De Sica) con mogli al seguito (Tabita) che litigano con familiari (Max Tortora) incontrati per caso. Così eccolo, implacabile, il cinepanettone anno 27°, formula identica tranne che per un dettaglio: «Il cialtrone puttaniere, per la prima volta, non sono io – confessa De Sica – Io sono piuttosto il buono, la vittima della situazione ed è stato faticosissimo perché è molto più difficile far ridere facendo San Francesco che facendo il diavolo». Cambiato il mio personaggio, gli sceneggiatori hanno pensato di mescolare farsa, commedia e avventura, citando il film «All’inseguimento della pietra verde». E quest’anno il set è stato meno vacanza del solito perchè l’Africa è di certo più faticosa di Beverly Hills, dove abbiamo girato il “Natale” dello scorso anno».
Ma, il regista Neri Parenti, sa che «in tanti rideranno e l’unica sorpresa, l’unico vero concorrente potrebbe essere il film di Checco Zalone». O, forse, aggiunge Aurelio De Laurentiis, «Megamind», che è un cartone animato ma io considero un cartone anche il nostro film, solo che è per adulti, anche se c’è una star tv per i più giovani, la Laura Esquivel de “Il mondo di Patty”».
Tutti applaudenti e soddisfatti gli attori, da Ghini a De Sica, da Serena Autieri (felice di poter «per la prima volta recitare in napoletano» e che difende Belen «simpatica e preparata») a Max Tortora, da Barbara Tabita a Giorgio Panariello (che ammette «mi ispiro sempre a qualche personaggio reale e stavolta mi sono ispirato a un macellaio che ha fatto un sacco di soldi ma è rimasto un volgarone» e difende a sua volta Belen «l’ho sempre trovata una persona molto semplice») , sino all’inflazionata Belen che ha tenuto banco ma ripete «siete voi che mi avete inflazionata, io sono solo stata molto fortunata».
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