Cronaca
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08/05/2013 13:19

Bimba piange, madre sbatte contro vetro, si recide carotide. E’ morta

Aveva 26 anni

di Redazione

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Samanta Agli
Samanta Agli

Giarratana – E’ morta al Civile di Ragusa Samanta Agli, una ragazza 26enne di Giarratana, che, allarmata dal pianto della figlia di tre anni per l’abbaio di un cane domestico, fuori dalla chiesa evangelica pentecostale di Giarratana, nel precipitarsi fuori dall’edificio di culto è andata a sbattere contro la vetrata di una chiesa, recidendosi la carotide. 

La donna non era originaria di Giarratana. 

 

I fatti

 

Gli uomini della Squadra Volanti della Questura di Ragusa, alle ore 11.00 sono intervenuti presso la Chiesa Evangelica di Giarratana, in quanto una giovane donna, Samanta Agli, di 26 anni, residente nel piccolo paese della Provincia Iblea era rimasta vittima di un incidente avvenuto all’interno del luogo di culto e versava in grave condizioni.

La donna, riunita in preghiera con altre fedeli, udiva la figlia di 3 anni piangere nella stanza limitrofa e preoccupata, si avviava di corsa verso la porta basculante, fatta per metà in legno e per metà in vetro. Nello spingere la porta, la giovane urtava il vetro che si spezzava ed una grossa scheggia le si conficcava nella parte superiore del collo. Nonostante fosse ferita si avvicinava alla figlioletta per rassicurarla e li apprendeva che aveva solo avuto paura perché era passato, nella limitrofa strada comunale, un piccolo cagnolino in compagnia del padrone. Da li a pochi secondi si accasciava a terra ed i fedeli, notando il pezzo di vetro ancora conficcato, si preoccupavano di assisterla e di accompagnarla nella vicina guarda medica. Il personale sanitario di turno, constatata fin da subito la gravità della giovane, disponeva l’invio al pronto soccorso dell’ospedale di Ragusa in codice rosso.

Nonostante l’immediato intervento chirurgico per salvare la vita della donna, alle ore 13.15 veniva constatato il decesso.

Gli agenti della Polizia di Stato hanno dato assistenza alla famiglia durante il trasporto della salma presso l’obitorio dell’Ospedale, in quanto alcuni dei numerosi parenti ed amici che gremivano i corridoi del nosocomio venivano colti da malore per il forte dolore per la tragedia accaduta.