Cultura
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26/02/2008 18:09

Blog e rete, conversazione sulla politica

di Redazione

Cominciamo le segnalazioni dai segnalatori. Sulla rete si moltiplicano giorno dopo giorno i siti, i blog, gli aggregatori che in modo più o meno “automatico” raccolgono informazioni e risorse (fonti di ulteriore informazione) per permettere di seguire in modo il più possibile panoramico e sinottico la conversazione che si sviluppa tra migliaia di persone sull’imminente scadenza elettorale. Per la raccolta completa delle nostre segnalazioni, consultate la colonna di destra di questo blog.

  • Mappa democratica. No, non siamo noi, ma questo sito di grande interesse che dispone le persone, gli argomenti e i link relativi al dibattito nel partito democratico su una cartina d’Italia raccogliendo le informazioni in nuvole concettuali che si aprono al passaggio del mouse per rivelare vere e proprie raccolte di link. Il suo curatore si presenta così: “Sono un cittadino comune non è iscritto al Partito Democratico e questo sito web nasce sostanzialmente da un problema concreto: cercare di raccogliere in un’unica interfaccia ciò che ciascun delegato alle costituenti democratiche scrive nel suo blog in modo da rendere più trasparente ciò che avviene in questo neonato partito. Non so se il risultato sia davvero efficace tuttavia spero che possa essere di qualche utilità, per i cittadini più che per i politici”
  • L’analisi del “buzz”. Spindoc, oggi alla sua seconda puntata del suo monitoraggio della campagna, valuta al popolarità dei maggiori leader politici in campo. L’analisi è condotta in collaborazione con BlogMeter, che già da alcune settimane conduce un controllo del “buzz on line”, del chiacchiericcio della rete a proposito di politica italiana: basandosi per ora su circa 150 fonti.
  • Sul sito di Wikidemocracy (al primo ingresso è necessario registrarsi), iniziativa curata in modo pratecipativo dai soli utenti e che ha lo scopo di permettere a chiunque di arricchire il programma del suo partito di riferimento, ci sono aggiornamenti nelle aree del Partito Democratico (pacchetto sicurezza), del Partito Socialista (sulla riforma del codice penale e la separazione delle carriere in magistratura) , dell’Italia dei Valori (”efficienza della giustizia”), della Lista Arcobaleno (”Missioni militari all’estero”). Ma il ritmo dei nuovi contributi è di molto superiore a quello della quotidianità.
  • L’assemblea on line. Il circolo Obama del Partito democratico sta conducendo le sue consultazioni sulle candidature: si votano tre nomi al massimo: sul blog del circolo. “Presso” lo stesso circolo si è tenuta un’assemblea, ma “l’Obama” non è un luogo, è un’isola nella rete: e come racconta Wittgenstein c’erano 85 persone collegate viaSkype e 200 seguivano sul blog. Intanto sul Blog Margo (per la Margherita) grande consenso all’idea di candidare Umberto Veronesi ed Achille Serra. Ma sullo stesso blog qualcuno dice che è un passo falso. “SenzaAggettivi” invece parla della sua delusione “per l’incapacità delle donne di mettersi d’accordo fra di loro” e della buona esperienza delle “primariette” a Ravenna.
  • I sondaggi a -6 e quelli a -10.The Right Nation è, tra i blog di centro destra, tra quelli più attento ai sondaggi. Oggi riproduce l’ultimo, quello di Euromedia Research, per ribadire che fra Pd e Pdl (con rispettivi alleati) ci sono 10 punti di vantaggio a favore della formazione di Berlusconi.
  • “L’oppressione fiscale”. Lunga e dettagliata analisi di uno degli economisti del blog a più mani NoisefromAmerika sull’andamento del peso fiscale in Italia negli ultimi 15 anni: “Le punte massime di aumento della “(op)pressione fiscale” si hanno nel 1996-1997 (eurotassa et similia) nel 1999 e nel 2006. Tutti periodi in cui il centrosinistra era al governo, quasi sempre sotto la guida di Romano Prodi. Crediamo che al di là dell’usuale tasso di (op)pressione fiscale questi dati spieghino chiaramente ciò che è successo e sta succedendo in Italia.”
  • Contro il “Mezzogiornismo”. Giuseppe A. Veltri, giovane ricercatore che lavora in Gran Bretagna, discute il concetto di “mezzogiornismo”, come rassegnazione a un quadro dato di sottosviluppo. E ora che la campagna elettorale si presenta pacata nei toni, sostiene, è il momento di avviare una discussione su qualche vecchio tabù: “Bisogna dire al cittadino meridionale che lui e’ anche responsabile di quello che accade, che lui e’ parte del problema del Sud, che e’ un problema soprattutto culturale. E non puo’ essere facilmente etichettato come un qualcosa di esotico, una societa pre-moderna clientelare che ci teniamo come riserva indiana per avere del folklore in casa.”

(a cura di vittorio zambardino)