di Redazione
PALERMO, 20 GEN Ha scelto di rispondere in aula
Carmelo Petralia, ex pm del pool che indagò sulla strage di via
D’Amelio, citata al processo, in corso a Caltanissetta, sul
depistaggio delle indagini sull’attentato che vede imputati di
calunnia aggravata Fabrizio Mattei, Mario Bo e Michele Ribaudo,
i funzionari di polizia che facevano parte del pool di
investigatori che condusse l’inchiesta. Petralia, che non ha
dato il consenso alle riprese, si sarebbe potuto avvalere della
facoltà di non rispondere in quanto indagato di calunnia
aggravata insieme alla collega Anna Palma, nel procedimento
connesso a quello nisseno, aperto a Messina. Petralia è
attualmente procuratore aggiunto a Catania, Palma è avvocato
generale a Palermo. Nei mesi scorsi i pm di Messina, che per
legge hanno la competenza sulle indagini a carico dei colleghi
catanesi hanno scoperto una serie di bobine, mai analizzate
prima, con le registrazioni delle intercettazioni di telefonate
tra il falso pentito Vincenzo alcuni investigatori dell’epoca e
i due pm.
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