di Redazione
L’amministrazione comunale ricorre contro se stessa. La vicenda dei centodieci dipendenti della «Modica Multiservizi» si avvita a seguito della decisione dei lavoratori di ricorrere all’autorità giudiziaria per vedersi riconoscere le somme arretrate dovute per stipendi e straordinari. Un decreto ingiuntivo di tre milioni e 700 mila euro è stato notificato a palazzo S. Domenico e l’amministrazione dovrà decidere al più presto quale strada imboccare.
Il pagamento di una mensilità delle due dovute e la promessa del saldo da qui a dieci giorni non ha convinto i lavoratori che hanno confermato lo sciopero indetto per martedì prossimo. I lavoratori premono da tempo e hanno manifestato tutto il loro disappunto ma anche la loro preoccupazione per il futuro nel corso della seduta del consiglio comunale.
Quello che turba maggiormente il sindaco Piero Torchi e l’assessore al bilancio Carmelo Drago è il decreto ingiuntivo che dovrà essere onorato a breve termine se non interverranno altri fatti nuovi e con le casse comunali a secco questo potrebbe diventare un problema imprevisto e non messo in conto. L’amministrazione sta pensando di ricorrere contro il decreto ingiuntivo per bloccare l’effetto immediato del provvedimento giudiziario; l’assessore Carmelo Drago è sempre più deciso di percorrere questa strada anche se si tratta di una situazione veramente anomala. La «Modica Multiservizi» è infatti partecipata al 51 per cento dall’ente pubblico ed al 49 per cento dai privati. Con l’opposizione al decreto ingiuntivo l’amministrazione ricorrerebbe praticamente contro se stessa trovandosi allo stesso tempo nella condizione di ente pagatore e di ente beneficiario. Alla fine i tre milioni 700 mila euro dovranno comunque uscire dalle casse comunali a causa del debito accumulato in soli due anni.
A questo punto occorrerebbe, forse, anche ripensare la stessa società mista. Le altre esperienze portate avanti in diversi comuni non hanno mai raggiunto gli obiettivi sperati cumulando tutti i difetti delle vecchie municipalizzate senza essere minimamente “contaminate” dall’apporto di managerialità dei privati.
© Riproduzione riservata