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13/07/2020 09:15

Buscema, da presidente della Corte dei Conti a giudice costituzionale

Con 147 voti l’attuale presidente dei giudici contabili vince il ballottaggio con il collega Vito Tenore

di Redazione

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Buscema, da presidente della Corte dei Conti a giudice costituzionale
Buscema, da presidente della Corte dei Conti a giudice costituzionale

 Scicli – Da presidente della Corte dei conti a giudice costituzionale. Votato nel weekend dai colleghi, Angelo Buscema (di origine sciclitana) sarà il nuovo giudice della Consulta che prenderà il posto dell’attuale vice presidente Aldo Carosi, che era stato eletto a luglio del 2011 ed era entrato alla Consulta giurando al Quirinale il 13 settembre. Nel ballottaggio che si è svolto oggi Buscema ha prevalso di stretta misura per sette voti – 147 a 140 – sul collega Vito Tenore, magistrato della sezione Lombardia.

Buscema era stato nominato presidente dei giudici contabili su proposta dell’ex premier Paolo Gentiloni nel dicembre del 2017. Subito prima era stato il presidente dell’Associazione sindacale delle toghe che vigilano sui conti dello Stato. Figlio d’arte – anche il padre Salvatore era giudice contabile – Buscema ha unito l’attività alla Corte con quella di giurista e docente insegnando alla Scuola superiore della Pubblica amministrazione, a quella dell’Economia e finanza, alla Seconda Università di Napoli e a Cassino.

A questo punto si aprirà la corsa alla presidenza della Corte dei conti. Tra i papabili ci potrebbe essere proprio Aldo Carosi, che però può garantire meno di un anno al vertice della Corte, ma che, proprio per il suo ruolo di vice presidente alla Consulta, a fianco della presidente Marta Cartabia, ha una chance più dei suoi colleghi contabili.

Tra i più anziani che potrebbero correre per il vertice ci sono Raffaele Dainelli, presidente della sezione controllo preventivo di legittimità, e Luciano Calamaro, presidente della sezione centrale di appello. A parità di merito anche Ermanno Granelli, presidente delle sezioni riunite di controllo, e Carlo Chiappinelli, presidente della sezione centrale controllo gestione. Un outsider più giovane potrebbe essere Guido Carlino, presidente di sezione in Sicilia.

La procedura prevede che da palazzo Chigi chiedano l’indicazione di uno o più nomi al Consiglio di presidenza, che abitualmente fornisce una rosa. Ma va ricordato che alla Corte sono già scaduti sia il procuratore generale che il presidente aggiunto. Che fanno parte entrambi del consiglio di presidenza. Un consiglio che – merita ricordarlo – è stato formato durante il governo gialloverde con quattro laici, un leghista, due grillini e un esponente del centrodestra.